Come rappresentante del movimento giovanile del Pdl, la Giovane Italia e soprattutto come sostenitore di una destra moderna, sento doveroso fare qualche precisazione su quanto emerso dagli organi di stampa.
Credo che la polemica sulla presenza di Svetlana Broz, famosa più per il suo impegno civile che per il fatto di essere nipote di Tito, sia scaturita non da questioni culturali ma pubblicitarie. Non ci risulta che Svetlana Broz sia stata fautrice di genocidi o abbia infoibato italiani: al contrario, ci risulta che sia nota a livello mondiale come professionista e per il suo impegno umanitario profuso. Da militante certamente non di sinistra, credo che certe affermazioni non abbiano nulla a che fare con una destra moderna e che siano un autogol clamoroso sotto il profilo culturale.
Come può una destra professarsi “avanguardia culturale” e lasciarsi prendere da contestazioni tanto demagogiche quanto disoneste con l’intelletto? Impedire l’accesso alle manifestazioni culturali alle discendenze dei personaggi della storia che non hanno nulla a che fare con i conti dei padri, vuol dire screditare l’intera cultura della destra moderna che con fatica è riuscita a consegnare alla storia le vicende del secolo scorso, compresi i genocidi delle Foibe.
Ancor più gravi sono le dichiarazioni di un consigliere comunale del PdL per le quali, da tranese che vede nei Dialoghi di Trani un appuntamento culturale che fa onore alla mia città, ho provato vergogna nel veder scritto “Sarebbe il caso di glissare la partecipazione a tale evento, e di pensare di non riproporlo mai più nella nostra città (penso che Teheran, Khartoum o Damasco sarebbero più propense ad accogliere tale manifestazione) almeno fino a quando non abbandonerà questa faziosa attività di proselitismo politico antioccidentale.”
Ben diversa era la contestazione mossa ad Odifreddi nel 2009 dal sottoscritto e da altri militanti del PdL, che riguardava un episodio di cui il matematico si era reso protagonista ad un atto antisionista, come riportato all’epoca da un comunicato “Un articolo del Corriere della Sera (25 settembre 2009), seguito da Libero, Il Giornale, Il Foglio ed altre testate, ha raccontato che Odifreddi ha restituito il premio “Peano” da lui ricevuto nel 2002 perché quest’anno è stato assegnato al Prof. Giorgio Israel (professore di matematica presso La Sapienza Roma), motivando il suo gesto con la volontà di non figurare nello stesso albo in cui c’è un portatore di “pensiero fondamentalista”. La colpa di Israel quindi è quella di essere ebreo, sionista e, forse, quella di essere collaboratore del Ministro Gelmini quindi del Governo di Centrodestra. “
Che dio preservi la pluralità della destra italiana: che la liberi dalle catene del passato e dalla demagogia del presente. Queste polemiche forse fanno bene all’evento, coma dichiarato dal Sindaco Tarantini, un po’ meno a chi si prodiga nel costruire una destra moderna fuori dagli schemi delle ” riserve indiane”.
Davide Basso
Presidente Provinciale Giovane Italia BAT
Credo che la polemica sulla presenza di Svetlana Broz, famosa più per il suo impegno civile che per il fatto di essere nipote di Tito, sia scaturita non da questioni culturali ma pubblicitarie. Non ci risulta che Svetlana Broz sia stata fautrice di genocidi o abbia infoibato italiani: al contrario, ci risulta che sia nota a livello mondiale come professionista e per il suo impegno umanitario profuso. Da militante certamente non di sinistra, credo che certe affermazioni non abbiano nulla a che fare con una destra moderna e che siano un autogol clamoroso sotto il profilo culturale.
Come può una destra professarsi “avanguardia culturale” e lasciarsi prendere da contestazioni tanto demagogiche quanto disoneste con l’intelletto? Impedire l’accesso alle manifestazioni culturali alle discendenze dei personaggi della storia che non hanno nulla a che fare con i conti dei padri, vuol dire screditare l’intera cultura della destra moderna che con fatica è riuscita a consegnare alla storia le vicende del secolo scorso, compresi i genocidi delle Foibe.
Ancor più gravi sono le dichiarazioni di un consigliere comunale del PdL per le quali, da tranese che vede nei Dialoghi di Trani un appuntamento culturale che fa onore alla mia città, ho provato vergogna nel veder scritto “Sarebbe il caso di glissare la partecipazione a tale evento, e di pensare di non riproporlo mai più nella nostra città (penso che Teheran, Khartoum o Damasco sarebbero più propense ad accogliere tale manifestazione) almeno fino a quando non abbandonerà questa faziosa attività di proselitismo politico antioccidentale.”
Ben diversa era la contestazione mossa ad Odifreddi nel 2009 dal sottoscritto e da altri militanti del PdL, che riguardava un episodio di cui il matematico si era reso protagonista ad un atto antisionista, come riportato all’epoca da un comunicato “Un articolo del Corriere della Sera (25 settembre 2009), seguito da Libero, Il Giornale, Il Foglio ed altre testate, ha raccontato che Odifreddi ha restituito il premio “Peano” da lui ricevuto nel 2002 perché quest’anno è stato assegnato al Prof. Giorgio Israel (professore di matematica presso La Sapienza Roma), motivando il suo gesto con la volontà di non figurare nello stesso albo in cui c’è un portatore di “pensiero fondamentalista”. La colpa di Israel quindi è quella di essere ebreo, sionista e, forse, quella di essere collaboratore del Ministro Gelmini quindi del Governo di Centrodestra. “
Che dio preservi la pluralità della destra italiana: che la liberi dalle catene del passato e dalla demagogia del presente. Queste polemiche forse fanno bene all’evento, coma dichiarato dal Sindaco Tarantini, un po’ meno a chi si prodiga nel costruire una destra moderna fuori dagli schemi delle ” riserve indiane”.
Davide Basso
Presidente Provinciale Giovane Italia BAT
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