Andria c’è! Andria ha accolto l’appello ed è andata a votare, almeno ha consentito il superamento per niente scontato del quorum.
Il Presidente dell’Associazione, Savino Montaruli, ha dichiarato: “come Associazione abbiamo incitato al voto del 12 e 13 giugno e crediamo che l’atteggiamento propositivo avuto dalle realtà Associative in campo e soprattutto da parte della Diocesi, della Chiesa e dell’intero Mondo Cattolico, il quale si è sovraesposto a sostegno delle ragioni alla base dei quesiti referendari, abbiano fatto la differenza rispetto al risultato conseguito. Oggi, quindi, il nostro Paese e la nostra città riscoprono il bello della Democrazia e della Partecipazione, a poco a poco, a piccoli passi ma in maniera autonoma ed incondizionata Andria si accorge che esserci è bello e che per esserci e per contare bisogna esporsi e conoscere. Il nostro, quindi - ha detto Montaruli - è stato un appello alla partecipazione perché in caso contrario sarebbe stato troppo facile per taluni continuare a pensare che le deleghe politiche siano in bianco per farne uso ed abuso a proprio piacimento. Andria ora deve capire; capire che questi sono gli strumenti per sentirsi cittadini e per formare i cittadini di domani. Andria, la città dove le prerogative statutarie sono state calpestate da decenni e nessuno sembra importarsene; Andria che avrebbe potuto utilizzare lo strumento referendario in tante occasioni allorquando il popolo si è visto catapultare a sua insaputa in situazioni che avrebbe voluto evitare, ha concluso il Presidente”.
Il Presidente dell’Associazione, Savino Montaruli, ha dichiarato: “come Associazione abbiamo incitato al voto del 12 e 13 giugno e crediamo che l’atteggiamento propositivo avuto dalle realtà Associative in campo e soprattutto da parte della Diocesi, della Chiesa e dell’intero Mondo Cattolico, il quale si è sovraesposto a sostegno delle ragioni alla base dei quesiti referendari, abbiano fatto la differenza rispetto al risultato conseguito. Oggi, quindi, il nostro Paese e la nostra città riscoprono il bello della Democrazia e della Partecipazione, a poco a poco, a piccoli passi ma in maniera autonoma ed incondizionata Andria si accorge che esserci è bello e che per esserci e per contare bisogna esporsi e conoscere. Il nostro, quindi - ha detto Montaruli - è stato un appello alla partecipazione perché in caso contrario sarebbe stato troppo facile per taluni continuare a pensare che le deleghe politiche siano in bianco per farne uso ed abuso a proprio piacimento. Andria ora deve capire; capire che questi sono gli strumenti per sentirsi cittadini e per formare i cittadini di domani. Andria, la città dove le prerogative statutarie sono state calpestate da decenni e nessuno sembra importarsene; Andria che avrebbe potuto utilizzare lo strumento referendario in tante occasioni allorquando il popolo si è visto catapultare a sua insaputa in situazioni che avrebbe voluto evitare, ha concluso il Presidente”.
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