La LAV – Lega Anti Vivisezione, apprende con viva soddisfazione la decisione del Presidente della Provincia di Barletta – Andria – Trani, Francesco Ventola, che ha disposto la sospensione della determina che prevedeva l’uccisione di ben 100 Daini allevati in un centro pubblico della Provincia. Un provvedimento che giunge in extremis e che dispone una sorta di “grazia” per quegli animali altrimenti destinati alla pena di morte.
La vicenda dei Daini dell’Azienda “Papparicotta”, si trascina da molto tempo ed è conseguenza diretta dell’incompetenza gestionale di coloro che hanno deciso l’allevamento di animali che non rivestono alcun interesse per i cittadini. Lo stesso Presidente della Provincia segnala che sono stati innumerevoli i tentativi di regalare gli animali a chiunque ne facesse richiesta, fino ad organizzare un’asta, andata però deserta.
“E’ chiaro che dal punto di vista economico l’allevamento dei Daini si è rivelato un flop clamoroso, che andrà inevitabilmente a pesare sul bilancio provinciale e quindi sulle tasche dei cittadini – commenta Massimo Vitturi, responsabile del settore caccia e fauna selvatica della LAV”.
La provincia voleva uccidere i 100 Daini, si legge nella determina ora sospesa, per fare spazio all’allevamento di Lepri e Fagiani ad uso venatorio. In sostanza un massacro compiuto allo scopo di fornire ai cacciatori qualche animale su cui sfogare i loro bassi istinti.
Auspichiamo che ora il Presidente Ventola si adoperi per garantire una vita dignitosa a questi animali evitando di cederli a chi, comunque, li ucciderebbe per trarne un vantaggio economico.
“L’unica soluzione possibile - conclude Vitturi - consiste nella sterilizzazione degli animali e nella loro successiva ricollocazione presso parchi e riserve dove possano tranquillamente vivere la loro quotidianità senza rischiare di diventare il bersaglio di qualche cacciatore”.
LAV
Lega Anti Vivisezione
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