‘Rifiuti Zero. Un obiettivo possibile’, l’incontro organizzato dal Collettivo EXIT e dall’Associazione Beni Comuni (martedì, 21 febbraio – ore 18.15, presso la Sala Consiliare), è l’occasione non solo per parlare della gestione dei rifiuti nella nostra città e nel nostro territorio, ma rappresenta anche la possibilità di affrontare finalmente una seria discussione su un modello di sviluppo responsabile in grado di risanare le gravi criticità ambientali e sanitarie che affliggono il nostro territorio.
Infatti di questo si tratta, perché parlare oggi di rifiuti significa porre l’accento su un modello di gestione che negli ultimi anni ha puntato unicamente sulla creazione di nuove discariche o peggio ancora sull’idea assurda che l’incenerimento fosse il nuovo orizzonte da seguire.
Questa impostazione di tipo ideologico, nasce dalla visione di un modello economico di tipo neoliberista in cui i rifiuti possono essere una risorsa solo se garantiscono ad una elitè ampi margini di profitto, esautorando qualsiasi forma di partecipazione dei cittadini su cui ricadranno nel futuro i costi sociali e ambientali.
Questo è quello che avviene anche nella nostra città dove le politiche in materia di gestione dei rifiuti hanno prodotto risultati alquanto discutibili, realizzando una raccolta della frazione umida limitata solo alla zona centrale della città, escludendo ampie fette di popolazione che pagano un servizio del quale non godono.
L’inquinamento atmosferico risulta ad oggi essere un tabù. Non vengono diffusi i risultati del monitoraggio sullo stato ambientale della città di Barletta effettuati dall’ARPA e annunciati lo scorso 10 novembre dal Sindaco Maffei.
Risulta inoltre che il laboratorio mobile nel sito di Via del Mare, sia stato avviato nel mese di dicembre. Il periodo di fornitura elettrica, attivata dal Comune, è però terminato dopo pochi giorni dall'avvio del monitoraggio. E ad oggi ARPA Puglia è in attesa che il Comune provveda a riattivare l'alimentazione elettrica allo stesso, in modo da poter riprendere il monitoraggio.
Dinanzi a tale Babele, crediamo nella necessità di promuovere e costruire un modello socioeconomico alternativo che dia centralità ai beni comuni. L’aria, l’acqua, la terra, il lavoro, la salute e la conoscenza da categorie astratte, devono diventare necessariamente patrimonio della collettività per rifondare una nuova idea di cittadinanza.
Per realizzare ciò è fondamentale la partecipazione e l’informazione al fine di comprendere che nella gestione dei rifiuti, per esempio, l’unica alternativa sostenibile è chiudere il ciclo seguendo la ‘Strategia Rifiuti Zero’. Solo la realizzazione del sistema ‘porta a porta’ e di tutte quelle buone pratiche volte a ridurre, recuperare e riusare può allontanare per sempre da noi qualsiasi idea di inceneritori e discariche.
Nella conferenza di martedì 21 febbraio, grazie alla presenza del dott. Agostino Di Ciaula in rappresentanza dell’ISDE (International Society of Doctors for the Environment) e del dott. Franco Matrone della Rete Rifiuti Zero Italia, Comuni vesuviani, discuteremo dei rischi per la salute dovuti all’incenerimento dei rifiuti e dei 10 punti su cui si basa la strategia rifiuti zero.
Presenteremo la bozza di deliberazione per i consigli comunali che la Rete Nazionale Rifiuti Zero ha redatto affinché le diverse Città realizzino nuove e virtuose pratiche per la gestione dei rifiuti.
Oggi diciamo all’intera classe politica e al Sindaco Maffei che non ci sono più alibi per affrontare le emergenze sanitarie,ambientali ed occupazionali perché le proposte ci sono e sono quelle che come movimenti e associazioni da anni portiamo all’attenzione dell’agenda politica istituzionale.
Ricordiamo infine che, a causa dell’inerzia e del disinteressamento dell’amministrazione comunale di Barletta, l’associazione Beni Comuni, il Collettivo Exit, insieme ad altre realtà e singoli cittadini sono gli unici soggetti impegnati affinché la Cementeria Buzzi Unicem di Barletta non si trasformi definitivamente in inceneritore.
Seguiti da un team di professionisti, legale, medico e chimico, parteciperemo alle Conferenze di Servizi in sede regionale insieme al Comune, alla Provincia BAT, alla Regione Puglia, ai rappresentanti della Buzzi e dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale. In tale sede evidenzieremo le criticità e le lacune che riguardano la situazione ambientale e sanitaria del nostro territorio affinché ottenere l’AIA, autorizzazione integrata ambientale, per coincenerire 65.000 tonnellate di combustibile da rifiuti all’anno, non sia per la Buzzi Unicem una passeggiata in discesa come lo è stato in sede provinciale in occasione del rilascio della VIA, valutazione di impatto ambientale.
Tale impegno richiede sforzi economici che chiediamo ai cittadini di voler condividere con noi. In occasione della conferenza e dell’aperitivo musicale che a seguire si terrà presso il pub San Sebastiano (in via Municipio, 14) sarà possibile aderire alla campagna di autofinanziamento con un contributo minimo di € 10,00. Abbiate cura della vostra Città. Sosteniamoci!
Alessandro Zagaria – Collettivo Exit
Sabrina Salerno – Associazione Beni Comuni
Infatti di questo si tratta, perché parlare oggi di rifiuti significa porre l’accento su un modello di gestione che negli ultimi anni ha puntato unicamente sulla creazione di nuove discariche o peggio ancora sull’idea assurda che l’incenerimento fosse il nuovo orizzonte da seguire.
Questa impostazione di tipo ideologico, nasce dalla visione di un modello economico di tipo neoliberista in cui i rifiuti possono essere una risorsa solo se garantiscono ad una elitè ampi margini di profitto, esautorando qualsiasi forma di partecipazione dei cittadini su cui ricadranno nel futuro i costi sociali e ambientali.
Questo è quello che avviene anche nella nostra città dove le politiche in materia di gestione dei rifiuti hanno prodotto risultati alquanto discutibili, realizzando una raccolta della frazione umida limitata solo alla zona centrale della città, escludendo ampie fette di popolazione che pagano un servizio del quale non godono.
L’inquinamento atmosferico risulta ad oggi essere un tabù. Non vengono diffusi i risultati del monitoraggio sullo stato ambientale della città di Barletta effettuati dall’ARPA e annunciati lo scorso 10 novembre dal Sindaco Maffei.
Risulta inoltre che il laboratorio mobile nel sito di Via del Mare, sia stato avviato nel mese di dicembre. Il periodo di fornitura elettrica, attivata dal Comune, è però terminato dopo pochi giorni dall'avvio del monitoraggio. E ad oggi ARPA Puglia è in attesa che il Comune provveda a riattivare l'alimentazione elettrica allo stesso, in modo da poter riprendere il monitoraggio.
Dinanzi a tale Babele, crediamo nella necessità di promuovere e costruire un modello socioeconomico alternativo che dia centralità ai beni comuni. L’aria, l’acqua, la terra, il lavoro, la salute e la conoscenza da categorie astratte, devono diventare necessariamente patrimonio della collettività per rifondare una nuova idea di cittadinanza.
Per realizzare ciò è fondamentale la partecipazione e l’informazione al fine di comprendere che nella gestione dei rifiuti, per esempio, l’unica alternativa sostenibile è chiudere il ciclo seguendo la ‘Strategia Rifiuti Zero’. Solo la realizzazione del sistema ‘porta a porta’ e di tutte quelle buone pratiche volte a ridurre, recuperare e riusare può allontanare per sempre da noi qualsiasi idea di inceneritori e discariche.
Nella conferenza di martedì 21 febbraio, grazie alla presenza del dott. Agostino Di Ciaula in rappresentanza dell’ISDE (International Society of Doctors for the Environment) e del dott. Franco Matrone della Rete Rifiuti Zero Italia, Comuni vesuviani, discuteremo dei rischi per la salute dovuti all’incenerimento dei rifiuti e dei 10 punti su cui si basa la strategia rifiuti zero.
Presenteremo la bozza di deliberazione per i consigli comunali che la Rete Nazionale Rifiuti Zero ha redatto affinché le diverse Città realizzino nuove e virtuose pratiche per la gestione dei rifiuti.
Oggi diciamo all’intera classe politica e al Sindaco Maffei che non ci sono più alibi per affrontare le emergenze sanitarie,ambientali ed occupazionali perché le proposte ci sono e sono quelle che come movimenti e associazioni da anni portiamo all’attenzione dell’agenda politica istituzionale.
Ricordiamo infine che, a causa dell’inerzia e del disinteressamento dell’amministrazione comunale di Barletta, l’associazione Beni Comuni, il Collettivo Exit, insieme ad altre realtà e singoli cittadini sono gli unici soggetti impegnati affinché la Cementeria Buzzi Unicem di Barletta non si trasformi definitivamente in inceneritore.
Seguiti da un team di professionisti, legale, medico e chimico, parteciperemo alle Conferenze di Servizi in sede regionale insieme al Comune, alla Provincia BAT, alla Regione Puglia, ai rappresentanti della Buzzi e dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale. In tale sede evidenzieremo le criticità e le lacune che riguardano la situazione ambientale e sanitaria del nostro territorio affinché ottenere l’AIA, autorizzazione integrata ambientale, per coincenerire 65.000 tonnellate di combustibile da rifiuti all’anno, non sia per la Buzzi Unicem una passeggiata in discesa come lo è stato in sede provinciale in occasione del rilascio della VIA, valutazione di impatto ambientale.
Tale impegno richiede sforzi economici che chiediamo ai cittadini di voler condividere con noi. In occasione della conferenza e dell’aperitivo musicale che a seguire si terrà presso il pub San Sebastiano (in via Municipio, 14) sarà possibile aderire alla campagna di autofinanziamento con un contributo minimo di € 10,00. Abbiate cura della vostra Città. Sosteniamoci!
Alessandro Zagaria – Collettivo Exit
Sabrina Salerno – Associazione Beni Comuni
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