«Fa una certa presa leggere ciò che qualcuno racconta, per come la racconta».
Non si è fatta attendere la replica del Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, al Segretario provinciale Pd e Consigliere provinciale Andrea Patruno.
«Stando a quanto riferito dal Segretario provinciale del Pd Andrea Patruno, si possono adombrare favoritismi, si può snobilitare tranquillamente il lavoro di uffici pubblici, buttando fango su tutto e su tutti - afferma Ventola -. Su altri tavoli e in contesti più ampi, poi, tutti siamo pronti a sottolineare lo scollamento della società civile dalla politica, dei giovani dalla cosa pubblica. La leggerezza o la gravità della questione non sta nel dimostrare al dietrologo di turno come o chi organizza e provvede a porre in essere una procedura concorsuale, ma quanto sia sbagliato, oltre che fortemente lesivo, alimentare scredito e confusione. Nasce da questo il bisogno di contrastare la facile demagogia e la deleteria strumentalizzazione, che porta all’avversità per la politica specialmente da parte dei più giovani e perpetra un danno a tutto il sistema sociale».
Il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani prosegue: «Alle gratuite affermazioni del rappresentante del Partito Democratico potrebbe rispondersi ponendo alcune domande: è possibile precludere a taluni la partecipazione ad un pubblico concorso? è lecito discriminare talaltri in base a non so quali requisiti non previsti o contrari alla legge? Chiunque abbia superato le prove concorsuali può essere fatto oggetto di certe considerazioni sulle simpatie politiche di sinistra, destra o centro, o sulle appartenenze di ceto e così via, se è vero come è vero che tra gli assunti ci sono figli di persone più o meno note come figli di agricoltori, professionisti o commercianti? Per l’esercizio della migliore demagogia, alle assunzioni per concorso il Consigliere del Pd associa, in un calderone unico, anche la vicenda del personale dello staff che sa bene essere scelto discrezionalmente, in osservanza delle norme vigenti. Si tratta di candidati individuati tra i settecento circa che hanno fatto pervenire il proprio curriculum; tra gli 87 selezionati, 72 sono coloro che hanno successivamente sostenuto un colloquio videoripreso con il sottoscritto. Non sarà un caso se è previsto che tale personale deve riscuotere la piena fiducia e deve rispondere direttamente del proprio operato all’organo istituzionale di rappresentanza. Certo - spiega ancora Ventola -, ogni metodo utilizzato per la selezione del personale ha un certo margine di scelta e si offre ad una lettura opposta, come tutte le medaglie. Personalmente ho privilegiato quello di non utilizzare percorsi in sordina che vedono proliferare consulenze o effettuare internalizzazioni, come è avvenuto ed avviene in enti ed amministrazioni guidate da Pd e Centrosinistra ed i cui beneficiari, senza nulla togliere alle loro ambizioni e capacità, non hanno effettuato alcuna procedura selettiva pubblica, strumento previsto per assicurare l’assunzione dei migliori aspiranti possibili nelle pubbliche amministrazioni. Peccato che in ogni considerazione non ci si preoccupi mai delle caratteristiche curriculari e delle capacità che l’esito delle prove concorsuali hanno dimostrato, offendendo tutti coloro che hanno avuto il positivo esito finale ma anche coloro che ci hanno provato, pensando di fare leva sulla loro naturale delusione».
Il Presidente Ventola ha poi concluso: «la nostra, è vero, è una Provincia di record: è nata nuda, partendo da zero su ogni versante, senza personale, senza strumenti, senza strutture. Sino ad oggi, ritengo, ha fatto passi da giganti per la capacità acquisita di svolgere i compiti attribuitile e rispondere a moltissime esigenze sociali. Abbiamo cercato di fare presto e bene tutto il possibile, grazie al lavoro ed all’impegno di tanti volenterosi, nel rispetto delle ambizioni e della dignità di tutto il nostro territorio. Perciò, lo dico a malincuore, il Consigliere Patruno sbaglia molto e sotto più punti di vista in danno, non tanto di chi, gli piaccia o no, la rappresenta, ma della Provincia stessa che non merita simili strumenti di battaglia politica».
Non si è fatta attendere la replica del Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani, Francesco Ventola, al Segretario provinciale Pd e Consigliere provinciale Andrea Patruno.
«Stando a quanto riferito dal Segretario provinciale del Pd Andrea Patruno, si possono adombrare favoritismi, si può snobilitare tranquillamente il lavoro di uffici pubblici, buttando fango su tutto e su tutti - afferma Ventola -. Su altri tavoli e in contesti più ampi, poi, tutti siamo pronti a sottolineare lo scollamento della società civile dalla politica, dei giovani dalla cosa pubblica. La leggerezza o la gravità della questione non sta nel dimostrare al dietrologo di turno come o chi organizza e provvede a porre in essere una procedura concorsuale, ma quanto sia sbagliato, oltre che fortemente lesivo, alimentare scredito e confusione. Nasce da questo il bisogno di contrastare la facile demagogia e la deleteria strumentalizzazione, che porta all’avversità per la politica specialmente da parte dei più giovani e perpetra un danno a tutto il sistema sociale».
Il Presidente della Provincia di Barletta - Andria - Trani prosegue: «Alle gratuite affermazioni del rappresentante del Partito Democratico potrebbe rispondersi ponendo alcune domande: è possibile precludere a taluni la partecipazione ad un pubblico concorso? è lecito discriminare talaltri in base a non so quali requisiti non previsti o contrari alla legge? Chiunque abbia superato le prove concorsuali può essere fatto oggetto di certe considerazioni sulle simpatie politiche di sinistra, destra o centro, o sulle appartenenze di ceto e così via, se è vero come è vero che tra gli assunti ci sono figli di persone più o meno note come figli di agricoltori, professionisti o commercianti? Per l’esercizio della migliore demagogia, alle assunzioni per concorso il Consigliere del Pd associa, in un calderone unico, anche la vicenda del personale dello staff che sa bene essere scelto discrezionalmente, in osservanza delle norme vigenti. Si tratta di candidati individuati tra i settecento circa che hanno fatto pervenire il proprio curriculum; tra gli 87 selezionati, 72 sono coloro che hanno successivamente sostenuto un colloquio videoripreso con il sottoscritto. Non sarà un caso se è previsto che tale personale deve riscuotere la piena fiducia e deve rispondere direttamente del proprio operato all’organo istituzionale di rappresentanza. Certo - spiega ancora Ventola -, ogni metodo utilizzato per la selezione del personale ha un certo margine di scelta e si offre ad una lettura opposta, come tutte le medaglie. Personalmente ho privilegiato quello di non utilizzare percorsi in sordina che vedono proliferare consulenze o effettuare internalizzazioni, come è avvenuto ed avviene in enti ed amministrazioni guidate da Pd e Centrosinistra ed i cui beneficiari, senza nulla togliere alle loro ambizioni e capacità, non hanno effettuato alcuna procedura selettiva pubblica, strumento previsto per assicurare l’assunzione dei migliori aspiranti possibili nelle pubbliche amministrazioni. Peccato che in ogni considerazione non ci si preoccupi mai delle caratteristiche curriculari e delle capacità che l’esito delle prove concorsuali hanno dimostrato, offendendo tutti coloro che hanno avuto il positivo esito finale ma anche coloro che ci hanno provato, pensando di fare leva sulla loro naturale delusione».
Il Presidente Ventola ha poi concluso: «la nostra, è vero, è una Provincia di record: è nata nuda, partendo da zero su ogni versante, senza personale, senza strumenti, senza strutture. Sino ad oggi, ritengo, ha fatto passi da giganti per la capacità acquisita di svolgere i compiti attribuitile e rispondere a moltissime esigenze sociali. Abbiamo cercato di fare presto e bene tutto il possibile, grazie al lavoro ed all’impegno di tanti volenterosi, nel rispetto delle ambizioni e della dignità di tutto il nostro territorio. Perciò, lo dico a malincuore, il Consigliere Patruno sbaglia molto e sotto più punti di vista in danno, non tanto di chi, gli piaccia o no, la rappresenta, ma della Provincia stessa che non merita simili strumenti di battaglia politica».
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