Intervento del segretario generale della Cgil Bat, Luigi Antonucci, sulla scoperta dei lavoratori “in nero” fatta dalla Guardia di Finanza.
“Continuiamo ancora a sentire parlare di lavoro nero nel nostro territorio e di amare scoperte del 'sommerso' fatte dalle forze dell'ordine. Pensiamo che la storia davvero non abbia insegnato nulla”. È il commento del segretario generale della Cgil Bat, Luigi Antonucci, all'indomani dell'ennesima scoperta fatta dalla Guardia di Finanza. Le verifiche in alcune imprese di Andria e di Barletta hanno portato all'emersione di ventuno 'lavoratori fantasma' impegnati nel manifatturiero, nell'alimentare, in officine meccaniche ed in call center.
“La piaga del lavoro nero – prosegue Antonucci – continua ad occupare le prime pagine dei giornali, come se in quel tragico 3 ottobre 2011 a Barletta non sia accaduto nulla, come se le macerie dell'edificio crollato in via Roma non abbiano mai sepolto le quattro operaie irregolari del laboratorio a piano terra. Riteniamo che sia giusto punire, ed anche pesantemente, gli imprenditori che continuano ad agire nell'illegalità perché quella del sommerso è una realtà ancora troppo diffusa in tutto il territorio provinciale altrimenti non faremo altro che aspettare l'ennesima morte bianca e rinviare il problema alla prossima tragedia sul lavoro”.
“Il lavoro nero è un autentico dramma, una vergogna che è giunto il momento di lasciarsi alle spalle. Danneggia tutti: i lavoratori, perché crea una sleale concorrenza tra regolari ed irregolari, e la collettività perché sottrae risorse all'economia del Paese. Noi della Cgil – conclude il numero uno del sindacato – mettiamo a disposizione tutti gli strumenti per l'emersione dal nero e chiediamo ai datori di lavoro di venirci a trovare presso le sedi delle nostre Camere del Lavoro per studiare insieme le modalità che consentano loro di essere imprenditori rispettosi delle regole e della legge”.
Ufficio Stampa CGIL BAT
“Continuiamo ancora a sentire parlare di lavoro nero nel nostro territorio e di amare scoperte del 'sommerso' fatte dalle forze dell'ordine. Pensiamo che la storia davvero non abbia insegnato nulla”. È il commento del segretario generale della Cgil Bat, Luigi Antonucci, all'indomani dell'ennesima scoperta fatta dalla Guardia di Finanza. Le verifiche in alcune imprese di Andria e di Barletta hanno portato all'emersione di ventuno 'lavoratori fantasma' impegnati nel manifatturiero, nell'alimentare, in officine meccaniche ed in call center.
“La piaga del lavoro nero – prosegue Antonucci – continua ad occupare le prime pagine dei giornali, come se in quel tragico 3 ottobre 2011 a Barletta non sia accaduto nulla, come se le macerie dell'edificio crollato in via Roma non abbiano mai sepolto le quattro operaie irregolari del laboratorio a piano terra. Riteniamo che sia giusto punire, ed anche pesantemente, gli imprenditori che continuano ad agire nell'illegalità perché quella del sommerso è una realtà ancora troppo diffusa in tutto il territorio provinciale altrimenti non faremo altro che aspettare l'ennesima morte bianca e rinviare il problema alla prossima tragedia sul lavoro”.
“Il lavoro nero è un autentico dramma, una vergogna che è giunto il momento di lasciarsi alle spalle. Danneggia tutti: i lavoratori, perché crea una sleale concorrenza tra regolari ed irregolari, e la collettività perché sottrae risorse all'economia del Paese. Noi della Cgil – conclude il numero uno del sindacato – mettiamo a disposizione tutti gli strumenti per l'emersione dal nero e chiediamo ai datori di lavoro di venirci a trovare presso le sedi delle nostre Camere del Lavoro per studiare insieme le modalità che consentano loro di essere imprenditori rispettosi delle regole e della legge”.
Ufficio Stampa CGIL BAT
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