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martedì 11 settembre 2012

SAN FERDINANDO DI PUGLIA : Il consigliere regionale ed assessore alle politiche agricole, Dario Stefano, replica al collega Giandiego Gatta,

Il consigliere regionale ed assessore alle politiche agricole, Dario Stefano, replica al collega Giandiego Gatta, rinviando le precisazioni al contenuto di una lettera inviata alcuni giorni fa al presidente dei dottori agronomi della provincia di Foggia, Luigi Mele

“Non è stata operata alcuna discriminazione verso la Capitanata, né tantomeno nei confronti dei dottori agronomi di quel territorio. Accusare la Regione di opacità dell’azione amministrativa non solo è ingeneroso ma, oltretutto, anche infondato. Credo, pertanto, sia necessario correggere le imprecisioni che sono alla base delle lamentazioni del presidente dell’ORDAF della provincia di Foggia, facendo una doverosa chiarezza sui processi di programmazione e di attuazione delle politiche di sviluppo rurale. ....

"Le domande di finanziamento presentate dagli imprenditori agricoli della Capitanata, tramite il lavoro dei tecnici abilitati, sono state valutate e inserite in graduatorie di finanziamento utilizzando i criteri di selezione approvati, dal lontano 2009, dal Comitato di Sorveglianza del Programma di Sviluppo Rurale della Puglia, così come avvenuto per le domande relative ai muretti a secco e la biodiversità. È opportuno ricordare che il Comitato è composto da rappresentanti delle Organizzazioni Professionali degli agricoltori, delle Organizzazioni Sindacali, dei Tecnici Agricoli, delle Province, dei Comuni, delle Associazioni ambientaliste. Risulta improbabile, con tutta evidenza, che in un contesto così articolato e rappresentativo anche dei territori regionali, possa essere stato consumata una qualunque forma di discriminazione nei confronti della provincia di Foggia.
“E’ importante anche ricordare che quei criteri di selezione, già utilizzati per le circa 3.000 domande dei giovani agricoltori e dei Progetti Integrati di Filiera, discendono dalle scelte di programmazione che il citato Comitato di Sorveglianza aveva già fatto approvando il PSR. Criteri, va detto, esclusivamente quantitativi, calcolati in automatico e senza alcun margine di discrezionalità e che, peraltro, rispondono ad un preciso dettato della regolamentazione della UE, che impone di scegliere i progetti in base alla loro qualità e alla rispondenza ai bisogni e, al contempo, impedisce una ripartizione delle risorse tra i territori, cosa che è stata possibile fare sino al 1999.
“Doverosamente chiarito tutto questo, nella certezza della massima trasparenza, correttezza formale e sostanziale che contraddistingue l’operato della Regione, con l’obiettivo della massima efficacia nell’utilizzo delle risorse pubbliche per lo sviluppo dell’agricoltura e delle aree rurali pugliesi, già comunico la assoluta disponibilità della struttura dell’Assessorato a dare seguito immediato a tutte le domande di accesso agli atti”.

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