QUEGLI OLTRE
VENTISETTEMILA EURO BRUCIATI SI POTEVANO RISPARMIARE. ED ORA NESSUNO VADA A DIRE
AD ENTI ED AUTORITA’ CHE QUESTA PROVINCIA LA
VUOLE IL POPOLO, SAREBBE UNA VERA E PROPRIE
ERESIA. COSI’ E’ STATO FATTO QUANDO IL MOSTRO A TRE TESTE E’ NATO E SI VORREBBE
CONTINUARE SU QUESTA FALSA RIGA MA I TEMPI SONO CAMBIATI E SIA I CITTADINI CHE I
POLITICI SE NE SONO ACCORTI.
La speranza di vedere un seppur minimo cenno di interesse
verso il cerbero a tre teste, è definitivamente svanita con l’incontro del 10
settembre scorso a Trani. L’Agorà nell’ultimo capoluogo dove si sperava di
recuperare la brutta figura di Barletta e le forti critiche giunte dai cittadini
andriesi ha definitivamente sancito il fallimento di questo tour costato oltre
ventisettemila euro bruciati.
Non è su questo che vogliamo fare un dibattito che non ha
più senso perché sarebbe tutto politico e a noi dalla politica, da questa
politica bigotta, vogliamo stare lontani mille miglia perché non ci appartiene.
Ciò che invece vogliamo dire ad alta voce è che l’Agorà, che poteva essere
svolta senza spendere un solo euro, è stata un bene perché ha scritto in modo
indelebile che la gente, i cittadini, il popolo la Provincia Bat non
la vogliono perché non è servita a nulla, a nulla servirà se non a fare cassa e
distribuire compiti e incarichi, quindi i politici ne prendano atto e non
facciano finta di niente.
Apprendiamo che in queste ore si deciderebbe il
futuro della Provincia Bat e che nei prossimi giorni si terranno riunioni importanti
per scrivere il destino dell'Ente. In queste riunioni a Bari, a Roma, a Parigi,
a New York o a Pechino nessuno si permetta di travisare la realtà perché se
qualcuno dovesse asserire che questa Provincia la vuole il Popolo direbbe una
vera e propria eresia. Questo trucco è già stato utilizzato quando il mostro a
tre teste è nato e si vorrebbe continuare su questa falsa riga ma i tempi sono
cambiati e i politici e soprattutto i cittadini se ne sono accorti e se ne
accorgono continuamente ogni giorno quando si vedono arrivare i pagamenti con le
maggiorazioni, addizionali, accise e altre diavolerie che incidono in maniera
sostanziale su quanto effettivamente dovuto. Proprio nella Provincia Bat è
scoppiato il caso “caldaie a gas” che ha visto protestare l’intera popolazione
per aver pagato centinaia di euro con modalità e per finalità tutte da
verificare, senza parlare della complessa parte burocratica che ha
definitivamente messo alla gogna la gente che dovrebbe essere invece tutelata
nell’usufruire di un servizio pubblico come quello del gas metano. A fronte di
questa marea di soldi incassati e utilizzati dall’Ente provinciale per
situazioni a dir poco incresciose e discutibili, permane in questo territorio
una disoccupazione giovanile che supera il 50% e drammi familiari che si
consumano tutti i giorni alle mense dei poveri.
Invitiamo, quindi,
l’assessore regionale agli Enti Locali, Marida Dentamaro a tenere conto di tutto
ciò e ad astenersi dall’assumere decisioni, qualunque decisione, senza aver
prima avuto contezza del reale sentimento delle Popolazioni, senza mediazioni,
altrimenti si rischia un serio conflitto sociale che è già fortissimo e sentito
in tutto il territorio. Nessuna “valutazione delle popolazioni interessate
acquisita per il tramite dei propri amministratori, in vista dell’imminente
redazione della proposta regionale di riordino che sarà trasmessa al governo
nazionale”; dire e fare questo sarebbe un enorme abuso di potere perché dopo il
fallimento dell’Agorà le popolazioni hanno espressamente fatto intendere di non
sentirsi affatto rappresentate, anzi hanno espressamente detto il contrario di
quello che “i rappresentanti” vorrebbero far intendere e lo hanno fatto anche
tramite le proprie Associazioni civiche locali.
Al Presidente del Consiglio dei Ministri, prof. Mario
Monti, diciamo con fermezza che siamo stati promotori di numerose azioni civiche
tra le quali la raccolta firme per la soppressione della Provincia di
Barletta-Andria-Trani e il risultato è stato inequivocabile e sovrapponibile a
tutti i dieci comuni appartenenti all’Ente. Nessun intermediario della
democrazia e del libero arbitrio; nessuna appropriazione indebita dell’altrui
pensiero e opinione e nessuna delega in bianco.
Disponibile a qualsiasi forma di dibattito o di incontro
personale, pubblico o collettivo, il sottoscritto ringrazia e porge cordiali
saluti in attesa di un seppur minimo cenno di riscontro, formalizzando la
richiesta proprio al prof. Mario Monti di sollecitare l’Ente ad indire un “vero”
Referendum Popolare sull’argomento. Questa si che sarebbe una buona azione
Democratica, non affidata ai politici che pilotano, e concretamente utile alla
Collettività.
Il Presidente: Vincenzo
Santovito
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