DESTINATE A
SCOMPARIRE ANCHE LA PREFETTURA NONCHE’
LA QUESTURA E
LA CAMERA DI
COMMERCIO, MAI ISTITUITE.
Sembra
essere una partita tutta giocata politicamente con scambi di accuse reciproche
e di risentimenti personali. Sarà questo o forse sarà la reale mancata
integrazione tra istituzioni locali, comuni in primis e l’Ente Provincia a
causare un evidente e ancora oggi fortissimo disinteressamento da parte dei
cittadini rispetto al futuro della Sesta Provincia.
In verità ora, e solo ora che
pare definito l’accorpamento della Bat alla Provincia di Foggia, a meno che non
intervengano atti validi ancora inesistenti che consentano scelte diverse, si
avverte un senso di modesta, flebile, impercettibile e inconsistente
“ribellione” da parte di gruppi di cittadini in alcune città interessate.
Seppur lodevoli gli interventi
di alcune Associazioni locali, rimangono silenzi inspiegabili da parte di
movimenti politici e partiti ma anche si singoli rappresentanti e autorità
istituzionali che intervengono, se intervengono, solo ed unicamente per
scambiarsi accuse politiche per racimolare qualche consenso nell’imminente
campagna elettorale che tutti sanno essere difficile, molto difficile al punto
che per “carpire” consensi bisognerà cambiare completamente “metodi e
strumenti” che finora, invece, hanno dato i risultati che tutti conosciamo a
vantaggio di taluni personaggi dei quali, nella storia politica di questo
territorio, rimarrà ben poco per storie mai scritte.
Questo disinteressamento,
quindi, potrebbe essere “giustificato” dal “sentire” l’Ente Provincia distante
dalle reali necessità dei cittadini, eppure, in taluni casi, questa Provincia Bat
ha attivato percorsi di partecipazione democratica, seppur ancora da
perfezionare e migliorabili, che i comuni neanche si sognano, avendo dimostrato
di essere prossima alle popolazioni molto di più di quanto facciano sindaci,
assessori e consiglieri comunali che hanno completamente dimenticato che qualcuno
ha affidato loro le sorti della Comunità e che ai cittadini/elettori devono
dare conto. Forse quel distacco potrebbe essere anche causato da una
comunicazione spesso insufficiente e precaria perchè, in verità, ancora oggi,
persiste un impressionante numero di cittadini che ignora competenze, compiti e
funzioni dell’Ente intermedio o chi ne attribuisce altri che non le sono propri
così come ancora oggi esiste una carenza totale di informazioni in merito a ciò
che significherebbe entrare a far parte della città metropolitana, delle
competenze di questa nuova istituzione, dei vantaggi, delle opportunità ed
eventualmente degli inconvenienti rispetto comunque alla soppressione dell’esistente
Provincia la cui sopravvivenza, nei termini fino qui proposti ai vari livelli,
è impraticabile e non contemplata non essendo intervenuta alcuna modifica
normativa e dispositiva da parte del Governo evidentemente per nulla
“stimolato” in tal senso.
Si potrebbe, inoltre, far
comprendere e comunicare ai cittadini che con la soppressione della Provincia
di Barletta-Andria-Trani sarà difficile se non impossibile che ci sia la
possibilità che gli organi periferici dello Stato permangano in sua assenza
quindi essendo tali organi anche il Prefetto e la Prefettura, oggi
Ufficio Territoriale del Governo, il Questore e la Questura, potrebbe
accadere, cosa che accadrà, che anche l’esistente Prefettura e altri Organi mai
istituiti come la Questura
e la Camera di
Commercio sarebbero soppressi, come nel caso della Prefettura o non vedrebbero
mai luce come nel caso di Questura e Camera di Commercio.
Se anche rispetto alla
Prefettura esiste e permane una scettica considerazione da parte dei cittadini
non conoscendone fino in fondo operatività, compiti e funzioni che pure
esercita lodevolmente anche su questo territorio, per la Questura è cosa ben
diversa in quanto in questo particolare momento di emergenza sicurezza, essendo
la stessa un ufficio della Polizia di Stato, con competenza provinciale,
alle dipendenze del Ministero dell’Interno con il compito primario di
assicurare il mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica
nell’ambito della provincia, la sua istituzione è molto auspicata ed attesa e
le motivazioni sono ovvie, soprattutto in termini di numero di uomini e di
uffici investigativi.
Alla Camera di Commercio,
invece, andrebbe dedicato tutto un capitolo a parte e in questo caso
servirebbero almeno altre 52 righe per spiegare una vicenda che ha radici
“lontane e ambigue”.
Alla fine di tutto ciò
rimangono rammarico e delusione; rammarico per non essere stati in grado di
essere lungimiranti, superando i localismi finalizzati al mantenimento
ristretto di cerchie di potere impedendo un allargamento della Provincia,
quando ciò era possibile, anche in termini territoriali; delusione per non
essere riusciti a completare in tempi “ragionevoli e moderni” la realizzazione
di quelle strutture, come appunto la Questura, che comunque avrebbero dotato il
territorio di opere e organizzazioni che, al di la della soppressione degli
“uffici”, sarebbero rimaste a vantaggio delle Comunità.
I tempi della politica, si sa,
sono cosa diversa da quelli della realtà e a causa di questo persistente
deficit sono passate sotto i nostri occhi tantissime occasioni mai sfruttate e
vanificate.
Di questo se ne parla sempre
molto poco e si rischia di realizzare la scuola dell’infanzia quando il bambino
è già studente universitario.
f.to Savino Montaruli
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