La
discussione che si è tenuta ieri in Consiglio Comunale sulla determinazioni
delle aliquote IMU ci conferma che, diversamente da quanto annunciato in
campagna elettorale e scritto anche nel programma della lista Rinascita
Trinitapolese, l’indirizzo politico della maggioranza consiliare snobba la
tutela delle fasce più deboli della popolazione trinitapolese.
Infatti,
l’Amministrazione Comunale ha deciso di lasciare inalterate le aliquote decise
dal Governo (0,4 per la prima casa e 0,76 per le seconde case).
Tale
scelta è stata presentata dalla maggioranza come coraggiosa.
Ma
se da un lato è vero che non sono state aumentate le aliquote è anche vero,
dall’altro, che l’Amministrazione poteva scegliere diminuirle, come accaduto ad esempio nel
comune di Genova, dando priorità, in un periodo di crisi economica, agli
interessi dei cittadini.
I
consiglieri di opposizione hanno lanciato un importante segnale di attenzione
nei confronti di alcune categorie svantaggiate presentando ben 11 emendamenti
in Consiglio Comunale.
In
particolare hanno chiesto la riduzione dell’ aliquota per immobili locati con
regolare contratto, la riduzione dell’aliquota per immobili concessi in uso
gratuito a parenti di primo grado, l’elevazione della detrazione IMU in favore
di soggetti anziani over 65, l’elevazione della detrazione IMU in favore di
soggetti a basso reddito, l’elevazione della detrazione IMU in favore di
soggetti con invalidità, l’elevazione della detrazione IMU in favore di
soggetti con mutuo a carico, l’elevazione
della detrazione IMU in favore di soggetti disoccupati con mutuo a carico, l’elevazione
della detrazione IMU in favore di soggetti con famiglia monoparentale, l’elevazione della detrazione IMU in favore di
soggetti con famiglia numerosa, l’elevazione della detrazione IMU in favore di
soggetti portatori di handicap.
La
maggioranza ha respinto in blocco tutti gli emendamenti trincerandosi dietro il
parere contrario del dirigente dell’ufficio finanziario del comune.
A
nulla è servito il tentativo dell’opposizione di rimandare il punto per
consentire agli uffici comunali di verificare gli effetti contabili dei singoli
emendamenti.
La
maggioranza ha preferito chiudersi a riccio rifiutando ogni tipo di proposta
dell’opposizione e dimostrando di non voler venire incontro alle esigenze dei
cittadini.
Certo
le proposte di riduzione dell’aliquota per i ceti svantaggiati non erano
certamente sufficienti a scongiurare un momento di crisi senza precedenti ma
andavano sicuramente nella direzione della salvaguardia dei più deboli.
Ma,
evidentemente, la tutela dei più deboli non interessa a questa maggioranza.
La
segreteria politica di Sinistra Ecologia e Libertà
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