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News dalle Città della BAT

venerdì 30 novembre 2012

TRINITAPOLI : Appello di un cittadino. "La condizione di disoccupazione emargina uomini e intere famiglie"

Riceviamo dalle mani del Sig. Saverio Sarcina la lettera di un cittadino che ci chiede di far conoscere alle istituzioni e alla popolazione la sua condizione di difficoltà in questo momento di crisi. La nostra redazione come al solito non si sottrae alle segnalazioni dei propri lettori ed infatti per la terza volta in pochi giorni cerca di dare voce a queste urla silenziose di aiuto. Siamo ben consapevoli di quanto queste realtà siano diffuse e di come le istituzioni indipendentemente dal colore politico non abbiano la bacchetta magica per risolvere il problema di tutti. Chiarito questo punto per uscire dal campo della demagogia politica, dobbiamo anche affermare che il problema socio-economico a Trinitapoli va messo al centro di una ampia ed approfondita discussione politica, coinvolgendo non solo i partiti ma anche associazioni e sopratutto società civile. Questo riteniamo che può essere fatto subito ed a costo zero per la comunità . La parola d'ordine per tutti i politici di Trinitapoli da oggi dovrebbe diventare "LAVORO" . Tutti devono lavorare per la comunità e per i loro problemi. Non è compito di un giornale privato pubblicare tutte le lettere dei cittadini o ascoltare tutti i loro problemi, il compito è sopratutto istituzionale. Ci sono associazioni che si chiamano partiti che hanno il compito di raccogliere queste istanze e portarle alla cortese attenzione dei loro rappresentanti istituzionali quali : Consiglieri ( Maggioranza o Opposizione) , Assessori e Sindaco. Quindi chiediamo ufficialmente a quanti fanno politica attiva a Trinitapoli di "Lavorare" in tal senso; perchè cari signori politici è inutile che lo nascondiamo la situazione economica per certa gente è insostenibile. Per favore vi chiediamo di fare qualcosa al più presto, vi suggeriamo che per molta gente basta anche solo ascoltarli, magari sono problemi risolvibili, restiamo umani solo questo vi chiediamo. Ascoltiamo il prossimo. Grazie per l'attenzione, di seguito il testo della lettera del Sig. Saverio Sarcina.


"Il sottoscritto Sarcina Saverio, nato il 29/01/1978 a Cerignola (FG) e residente a Trinitapoli (BAT),


con la presente lancia il proprio grido di uomo, e di padre, al fine di sensibilizzare gli Organi Istituzionali Comunali, Provinciali e Regionali, oltre all’intera comunità locale e pugliese tutta, al fine di vedere accolta la propria richiesta di ottenere un lavoro dignitoso.

Una richiesta -la mia- che, oramai, specie in questo ultimo periodo, appare essere vera e propria utopia nonostante vi sia nel nostro ordinamento l’art 1 della Carta Costituzionale che eleva il lavoro a diritto fondamentale di ogni cittadino italiano.

La condizione di disoccupazione con il mancato riconoscimento delle proprie capacità crea, in chi cerca lavoro, un grande malessere oltre ad un forte senso di frustrazione e di impotenza. Se alla condizione di disoccupazione si somma anche la mancanza di mezzi per sopperire ai bisogni primari l’insieme che si viene a creare è capace di dilaniare un singolo individuo gettandolo nella disperazione più cupa.

Non nascondiamoci dietro un dito: la condizione di disoccupazione emargina uomini e intere famiglie; crea sacche di attività ai margini della legalità; colpisce la vita affettiva; può provocare gravissimi squilibri psichici e, in casi estremi, può portare anche al suicidio.

La condizione di disoccupazione nel nostro paese esiste per tanti cittadini italiani nonostante ci siano centinaia di migliaia di lavoratori stranieri; ed è più forte e più lacerante di quanto si possa credere. Non è solo misurabile con una percentuale perché si è aggravata sotto il profilo esistenziale.

Il calvario giudiziario che il sottoscritto sta da tempo attraversando per il riconoscimento della piena capacità genitoriale nell’interesse delle sue figlie (spesso sfociato in atti estremi quali l’incatenamento dinanzi ai cancelli del Tribunale per i Minorenni di Bari, oppure un lungo digiuno) ha fortemente indebolito la mia capacità di produrre reddito. Certo, in maniera dignitosa e con sacrifici enormi ho provveduto (e tutt’ora provvedo) al sostentamento economico delle mie figlie cui non mancano, ovviamente, i generi di prima necessità e di quanto altro loro è necessario ma, in conseguenza dell’indebolimento della mia attività commerciale sento, ora più che mai, la necessità di un ulteriore fonte di sostentamento poiché, se continua così, sarò presto assalito dallo spettro della disoccupazione.

Lancio, pertanto, alle Istituzioni di cui innanzi ed all’intera collettività il mio grido di aiuto al fine di sopperire a questo mio stato di bisogno in modo da poter tornare ad essere quello che ero, ovvero un uomo che lavora e che sa occuparsi (come ha sempre fatto, e come tutt’ora fa) della propria famiglia.

Trinitapoli 29.11.2012 Saverio Sarcina "

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