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lunedì 3 dicembre 2012

MARGHERITA DI SAVOIA : Il canale si tingeva di rosso risolto il giallo delle Saline

Tutto è partito da una serie di esposti presentati dai cittadini della zona delle Saline, che vedevano le acque del canale “Cinque Metri” tingersi sistematicamente di rosso, tanto da far emettere a chi di dovere il divieto di balneazione nella vicina foce Carmosina, nel territorio di Margherita di Savoia. Un problema ricorrente, già segnalato dall’ex sindaco della cittadina termale, Gabriella Carlucci, e dall’onorevole Zazzera che ne fece oggetto di una interrogazione parlamentare. Da queste segnalazioni sono partite le indagini del personale del Corpo forestale dello Stato, dei carabinieri del comando provinciale di Foggia e del Noe di Bari che, nell’ambito di una attività coordinata dalla Procura della Repubblica di Foggia, hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo di sei piazzali aziendali, pertinenze di società vinicole e conserviero-olearie attive tra Trinitapoli e Zapponeta, per un valore complessivo di 1milione di euro. Gli inquirenti hanno accertato una sistematica ed illecita attività di smaltimento e scarico di reflui provenienti dai piazzali delle aziende destinatarie del sequestro. In questo modo, venivano messe in circolo sostanze altamente inquinanti come concentrato di mosto o anidride solforosa esausta insieme alle acque utilizzate per il lavaggio delle cisterne di lavorazione; acque che potevano anche confluire nei terreni attigui, coltivati con carciofi e pomodori. Nel corso delle indagini è emerso anche che l’impianto di depurazione comunale – funzionante con modalità inadeguate ed insufficienti alla gestione dei reflui in ingresso - ha comportato il deterioramento irrimediabile delle acque del canale ricompreso in un sito di importanza comunitaria, come quella della zona umida Lago Salpi. Sul fatto, le indagini sono ancora in corso. Al momento, sul registro degli indagati – insieme ai titolari o legali responsabili delle aziende coinvolte - figurano anche, come atto dovuto, il sindaco di Trinitapoli, Francesco Di Feo e due responsabili della gestione dell’impianto di depurazione


(Mariagrazia Frisaldi)
Fonte : Reppublica

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