Ad Andria però l’esperienza non
ha funzionato ed ha penalizzato solo gli esercizi pubblici e le persone che
rispettano le regole.
Nell’ordinanza sindacale nr. 225
emanata dal comune di Andria il 25 maggio 2006 si leggono le motivazioni alla
base della stessa che erano le seguenti: “la necessità di contrastare il grave
fenomeno dell'abbandono incontrollato sulla sede stradale ed in tutto il
territorio comunale, soprattutto nelle ore notturne, di bottiglie vuote e di
contenitori di alluminio poiché sussistevano condizioni di particolare rischio
della pubblica e privata incolumità, oltre che di natura igienico - sanitaria,
derivante dall'assoluto ed incontrollato abbandono di bottiglie di vetro e di
contenitori di alluminio nelle pubbliche vie dell'intero territorio comunale e
che, pertanto, occorreva regolamentare la vendita per asporto di bevande in
bottiglie di vetro o in contenitori di alluminio, al fine di evitare un uso
improprio di tali contenitori soprattutto da parte di giovani che amano
trattenersi nelle ore notturne”
Il risultato, a distanza di anni,
è stato che i vandali e gli incivili che si voleva dissuadere e punire hanno
continuato a fare i propri comodacci e le loro porcherie pressoché indisturbati
mentre ad essere puniti e penalizzati severamente sono stati gli esercizi
pubblici, pizzerie e tavole calde che non hanno più potuto vendere per asporto
una semplice birra in bottiglia o un’aranciata in barattolo e la gente educata,
quella che acquista una gustosa pizza per portarla a casa e avrebbe voluto
accompagnarla con una sana e buona birra italiana che è stato vietato di
acquistare.
Ora la città di Bari vorrebbe
imitare quanto fatto ad Andria con l’aggiunta di voler vietare la vendita delle
bevande in bottiglia e in lattina all’esterno dei locali per l’intero arco
della giornata e non soltanto di notte, dalle 22 sino all’alba, senza sapere se
intenda estendere questo divieto anche a supermercati, negozi al dettaglio e
ipermercati ove si vendono tranquillamente e ad ogni ora della giornata anche
bevande alcoliche in bottiglie.
Pare sia un “ambizioso Progetto”
che mirerebbe a risolvere il problema ma così, purtroppo, non sarà perché se
non si mette in moto la macchina dei controlli le ordinanze sono solo una
lavata di coscienza dei politici per dire che, di fronte a gravissimi fenomeni
come l’abbandono di rifiuti, qualcosa è stata fatta.
Lasciare abbandonate per le
strade, nelle piazze, ai giardini pubblici, sui marciapiedi, sulle panchine, ai
piedi delle chiese e dei monumenti, in riva al mare e altrove in luoghi
pubblici lattine, rifiuti in genere, bottiglie in vetro è già un reato ed è già
pesantemente perseguibile secondo le vigenti disposizioni normative.
Con queste ordinanze, invece, si
vuole, come al solito, scaricare sugli esercenti le responsabilità; esercenti,
ancora una volta, quindi, penalizzati e resi responsabili di compiti che non
sono propri, aggiungendo altre incombenze alle già numerose che uno Stato
incapace di porre in essere strumenti educativi e dissuasivi scarica su di
loro, come avvenuto per il divieto di somministrazione di alcol ai minori, per
il divieto di fumo, per i controlli igienico-sanitari e altro ancora.
Si astengano quindi “i
progettisti” dall’emanare questi pezzi di carta che dopo un primo, mediatico e
propagandistico momento di risalto andranno a finire nel dormitorio dell’albo
pretorio con la sola certezza di aver scaricato, ancora una volta,
responsabilità proprie sui poveri esercenti che invece di badare a vendere quel
poco che consenta loro di sopravvivere, di non chiudere le aziende e di non
suicidarsi devono badare a controllare documenti di identità, scontrarsi con
bande di ragazzini minorenni che chiedono continuamente la somministrazione di
bevande alcoliche che l’esercente non può vendere loro rischiando di essere
linciato e affrontare ogni sera giovani che, completamente condizionati
dall’eccessivo uso di droghe, perdono il controllo di se stessi e non sanno più
con chi prendersela.
CO.DI.COM. – Puglia
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