Il modo con
cui si sta affrontando la peggiore crisi amministrativa ( ndr e non politica
come qualcuno vorrebbe far credere) conosciuta dalla città di Trinitapoli, dimostra
purtroppo che la storia insegna poco o nulla, e che una delle cittadine più
ricche del circondario boccheggia esausta, senza credito e fiducia.
Per Trinitapoli
un piano di rientro serio in passato è stato proposto da diverse forze
politiche , associazioni e giornali, ma non ha avuto seguito operativo da parte
delle amministrazioni Di Gennaro prima e Di Feo poi. Anzi veniva ignorato nella
maggior parte dei casi , addirittura deriso in altri. Il mal governo degli
ultimi due anni ha solo accelerato una situazione già deficitaria. Questa
situazione odierna minaccia seriamente la ripartenza dell'economia nostrana per
molti anni. La guerra che si consumerà dentro i partiti, senza esclusioni di
colpi, tra politica e piazza lo testimonierà. Mentre volano proposte di accordo
( no inciuci), improbabili piani di rientro, silenzi assensi e soprattutto
disinteresse diffuso. Noi del Laboratorio di Idee cerchiamo di anteporre alla politica
delle parole, quella dei fatti.
Le questioni
importanti e imprescindibili ad ogni discussione politico-amministrativa sono i
conti. Sentiamo parlare di incontri tra segreterie di partito, ma su quali basi
? Noi chiediamo al sindaco e a tutta la maggioranza di sapere precisamente: A
quanto ammonta la cifra da recuperare, per rendere il piano di rientro
credibile alla Corte dei conti ? Qualsiasi segretario politico di un qualsiasi
partito di opposizione, che decida di sedersi ad un tavolo con il PDL e i
rispettivi coordinatori; i quali
sarebbero Carmelo Piticchio e Michele Chiaromonte, cosa può decidere ?
Niente , assolutamente niente in maniera consapevole.
Perché
nessuno dell’opposizione per esempio conosce i bilanci delle partecipate (
TriBiGas e Bi TriGas) , nessuno sa quanto servirebbe con precisione per :
1. Rientrare totalmente dall’anticipazione
di cassa
2. Pagare i fornitori
3. Quanti soldi sono stati distratti da altri finanziamenti certi per far fronte alle esigenza di cassa.
4. Quanti e quali crediti potrebbero risultare tutt'oggi inesigibili.
Insomma la
riunione che si terrà nei prossimi giorni certificherà esclusivamente che :
Il progetto politico
Rinascita Trinitapolese che i cittadini hanno votato nel 2011 è fallito.
E' bene chiarire che il sindaco chiede aiuto alle opposizioni non perché gli mancano i
numeri, ma perché vuole prendere decisioni condivise da tutti, quando fino a ieri si procedeva sempre con la forza dei numeri. Noi del Laboratorio di Idee diciamo che prendiamo atto della
situazione critica del comune e riteniamo doveroso cercare una soluzione per i
cittadini, ma riteniamo anche doveroso che il sindaco un secondo dopo questo
disperato tentativo di salvataggio si dimetta immediatamente.
Qui il comune
fallisce ,se fallisce , non per i debiti del passato della sinistra come ci
raccontavano fino a ieri i politici del PDL che oggi restano in un silenzio
imbarazzante davanti al diktat severo del consigliere Brandi. Il quale gli
ordina di auto-dimettersi da assessori, dichiarandoli colpevoli e
commissariandoli di fatto. Loro sono secondo la Corte dei Conti responsabili
diretti della situazione attuale , perché non anno provveduto a stilare in due
anni nessun piano di rientro. Tutto questo nonostante in campagna elettorale
erano pienamente consapevoli della situazione debitoria del comune di
Trinitapoli. Noi riteniamo che solo per il bene comune dei cittadini si deve
provare a fare qualcosa, ma il sindaco e tutta la sua maggioranza se accetta
l’aiuto dell’opposizione deve dimettersi immediatamente dopo, che si evita il
default.
Ai cittadini
di Trinitapoli , auguriamo che questo fallimento politico totale del
centro-destra capeggiato da Di Feo, serva da lezione per gli anni a venire e
per le prossime consultazioni elettorali. Invitiamo serenamente tutti i
consiglieri di maggioranza a non ripresentarsi alle prossime tornate elettorali
o almeno avere la forza di continuare da soli e con la forza dei propri numeri
verso il possibile dissesto. Visto che fino a ieri si ergevano al nuovo e
sbandieravano la loro rinascita che oggi possiamo definire morta nella culla.
Laboratorio
di Idee ( Damiano Orfeo, Felice Soldano e Michele Uva)
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