La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità
della normativa di riordino delle Province su cui avevamo manifestato pesanti
dubbi di costituzionalità nel nostro recente studio “Origini e irrinunciabilità dell’autonomia provinciale” apparso in “Diritto e processo amministrativo n.
2/13”, studi in memoria di Ignazio Maria Marino.
Com’è noto il governo si appresta a presentare un
disegno di legge costituzionale per sopprimere le Province, ma una volta che
sarà pubblicata la motivazione della sentenza della Corte.
E’ evidente l’intento elusivo della sentenza della
Corte che così viene perseguito.
E’ essenziale ricordare, peraltro, che siffatto
disegno di legge costituzionale si porrebbe in contrasto con il principio di
sussidiarietà che, costituendo manifestazione dei diritti inviolabili di cui
all’art. 2 Cost., è chiaramente immodificabile e pertanto non può essere
derogato neppure con una legge costituzionale.
Ciò è tanto più vero ove peraltro si consideri che il
principio di sussidiarietà è sancito anche dalla Carta Europea dei Diritti
dell’Uomo cui l’Italia deve osservanza.
Pertanto, anche sotto questo profilo, le Province,
proprio in quanto costituiscono garanzia di effettiva attuazione del principio
di sussidiarietà a livello locale, non sono sopprimibili.
Nardo BINETTI
Coordinatore MIDA-BT (Movimento Indipendente per la Democrazia e l'Autonomia)
Coordinatore MIDA-BT (Movimento Indipendente per la Democrazia e l'Autonomia)
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