La difficoltosa situazione legata
alla raccolta dei rifiuti a Margherita di Savoia è evidente a tutti. Cerchiamo
di fare il punto, partendo dalle principali cause. Le elenchiamo in modo
assolutamente sintetico, dato che, ognuna di esse meriterebbe un esame ben più
approfondito:
1- Un
modello di raccolta “porta a porta” calato dall’alto, privo di un’adeguata
campagna informativa, letteralmente piombato d’improvviso sulla testa dei
cittadini, che si sono trovati, per lo più, impreparati al momento dello start
(tant’è che si è dovuto ricorrere, a partire dalla metà
di luglio, alla distribuzione di nuovo materiale informativo).
2- Un
numero non ben precisato di cittadini (a cui si sono aggiunti anche alcuni
turisti) privi di senso civico di base: purtroppo finora non è avvenuta
automaticamente l’individuazione sistematica dei responsabili di azioni
deplorevoli, come quelle dell’abbandono anonimo delle buste piene di immondizia,
per sottoporli a sanzioni (Polizia municipale
e Guardie Ambientali hanno molto da lavorare).
3- Un
servizio di raccolta che non si dimostra sempre puntuale e affidabile e che
mette pertanto gli utenti in condizioni di ricezione non ottimali.
4- Un
progetto che non ha tenuto in debito conto le caratteristiche specifiche del
territorio di Margherita, in particolare l’accrescimento della popolazione
nella stagione estiva e la conseguente presenza sul territorio di numerosi
“nuovi abitati” privi di strumenti per la raccolta (bidoni, buste e
quant’altro).
5- Gli
operatori ecologici costantemente sul punto di scioperare per stipendi troppo
spesso in sospeso e alle prese con una situazione che non sempre è in loro
potere arginare, anche con il massimo impegno, data la mole di rifiuti prodotta.
6- La
mancanza di una cultura del riciclo, del riuso, della riduzione che, se
diffusa, favorirebbe la diminuzione del materiale da conferire in discarica e
agli inceneritori.
7- Una
certa “attitudine nostrana” ad interessarsi dei problemi collettivi solo quando
questi “esplodono in faccia”, fatta di invidie e desideri di primeggiare, che
impedisce l’affermazione di un dialogo costruttivo e collaborativo tra
cittadini ed istituzioni (fondamentale per ogni possibile attività di controllo
del sistema di raccolta e di individuazione di soluzioni reali) e che
favorisce, invece, il semplicistico tiro al bersaglio nei confronti di chi ha
ricevuto la responsabilità di amministrare da poco più di un mese, ereditando
nella questione in oggetto, peraltro, scelte e progetti precedenti.
Se si è di fronte ad un problema
conclamato, quindi, urgono soluzioni. Quali? Dapprima è opportuno porre una
distinzione per non ingenerare confusioni sui tempi d’intervento. Occorre discernere,
infatti, tra una soluzione a breve termine (quella che è pressante per far
fronte al problema dei mesi estivi) e una a lungo termine (quella che consenta
l’introduzione indolore del sistema “porta a porta” a Margherita, come modello
virtuoso irrinunciabile per un paese civile ed evoluto).
Partiamo dunque dal breve periodo
e dall’emergenza incombente e parliamo di
“soluzioni-tampone” per i mesi estivi.
Per quanto riguarda l’azione
dell’Ente, qualcosa si è mosso: con l’ordinanza sindacale “Modifica Ordinanza
n.16 del 01/02/2013. Raccolta differenziata”, l’Amministrazione ha cominciato
ad adottare alcune variazioni per far fronte al problema: è stata aggiunta la
giornata del giovedì per la raccolta della frazione organica, sono state
istituite nuove "isole ecologiche" temporanee in Via Maggiore
Galliano, presso il Piazzale antistante ex-stazione ferroviaria e in Via
Michele Cassandro (successivamente sono state previste anche in Via Dalmazia,
Via Canne e Viale Ofanto), è stato, inoltre, rafforzato un servizio di raccolta
pannolini e pannoloni che avviene su richiesta, recandosi presso il punto di
raccolta in zona Torretta o chiamando il numero verde 800 050 330. A queste
misure va aggiunta l'intenzione di aprire un nuovo CCR (Centro Comunale di
Raccolta) in zona porto (Determinazione gestionale del servizio ambiente n.140
del 26 giugno 2013). Questi interventi sono naturalmente prime risposte, che
andrebbero corredate da altre possibili migliorie.
Numerosissimi, per quanto
concerne l’altro versante, quello della partecipazione dei cittadini, i
suggerimenti provenienti dalla società civile a riguardo. Alcuni di questi sono
emersi anche in occasione del Tavolo Tecnico dello scorso 9 luglio. Tra i
problemi evidenziati in questa occasione si sono registrati: il mancato coinvolgimento
dei cittadini al fine di una maggiore e più consapevole partecipazione al
progetto di raccolta porta a porta, lo stato di profondo degrado delle zone
periferiche del paese (zona “Cannafesca” e zona “Orno”), la preoccupante
situazione igienico-sanitaria, il ritardo che spesso si verifica nella raccolta
dei rifiuti, la mancanza di strumenti di informazione per i turisti, le
difficoltà patite dalle utenze commerciali in queste settimane di grande
affluenza. In seguito al nostro intervento abbiamo ottenuto risposte
interessanti: entro il 27 Luglio sarà possibile portare i propri rifiuti
differenziati direttamente al CCR (Centro Comunale di Raccolta) di Zona
Torretta per ottenere (non meglio precisati) sconti (probabilmente buoni spesa
e/o riduzione della TARSU) attraverso l’accumulo di punti che verranno caricati
sulla tessera sanitaria. Per quanto riguarda le proposte della società civile, ne
menzioniamo alcune: l’istituzione di gruppi di volontari che “sorveglino” la
situazione (affiancando gli ispettori ambientali che hanno ricevuto il compito,
con il decreto sindacale n.47 del 13 giugno scorso, di accertare le violazioni
amministrative), la mappatura delle abitazioni prive di strumenti per la
raccolta differenziata, l’introduzione di ulteriori isole ecologiche temporanee
in zone critiche, la divulgazione di manifesti e volantini informativi che
sollecitino autoctoni ed alloctoni a comportamenti responsabili, l’ulteriore
aumento dei turni di raccolta sia presso le utenze comuni, sia presso gli
stabilimenti balneari e le attività commerciali (ristoranti, bar, pizzerie), la
maggiore diffusione di compostiere per lo smaltimento dell’organico, laddove
possibile utilizzarle (giardini, piccoli terreni e simili).
Sono queste, alcune panacee
transitorie (tante altre possono venire in mente a qualsiasi cittadino che
dovrebbe avere, poi, la pazienza di suggerirle all’Amministrazione, anche
attraverso semplici missive da inviare a chi di dovere per mezzo dell’Ufficio
Protocollo) che possono contribuire ad arginare gli spettacoli indecorosi dei
cumuli di immondizia che compaiono lungo le strade e nelle zone periferiche del
paese, con i conseguenti rischi di abbassamento dei livelli di igiene urbana.
A questo tipo di accorgimenti
andrebbe aggiunto un serrato controllo delle eventuali inadempienze della ditta
che gestisce la raccolta: l’Ecologica Pugliese s.r.l.
Numerose norme del contratto
stipulato, appunto, regolano gli impegni che essa si è assunta e le penali che
dovrebbe corrispondere al Comune, in caso di mancati adempimenti. Uno, tra
questi, è l’impegno al raggiungimento della percentuale del 65% di raccolta
entro l’anno. A tal proposito abbiamo registrato che i dati specifici inerenti
la raccolta dei rifiuti a Margherita non comparivano dal settembre 2012 sul
sito ufficiale della Regione Puglia. Per tali ragioni, come associazione,
abbiamo chiesto al Comune di adoperarsi per renderli pubblici al più presto (la
nostra missiva a riguardo è pervenuta al Protocollo lo scorso 24 giugno e
sembra aver sortito effetto, sul sito della Regione, infatti, sono comparsi i
dati): questo per assicurare ai cittadini il controllo e l’informazione sulla
gestione dei rifiuti.
Ma il vero nodo cardine della
questione, non è riuscire a limitare i disagi nella stagione estiva, quanto
avviare Margherita di Savoia verso le buone pratiche della raccolta
differenziata come unico metodo pienamente concordante con l’idea dello
sviluppo sostenibile verso cui, anche ufficialmente, l’Europa si sta
indirizzando.
Entriamo così in un discorso di
lungo termine, da impostare subito dopo settembre. Innanzitutto occorrerà
fissare dei punti imprescindibili:
1- Pianificare
la formazione civica dei cittadini attraverso una campagna informativa degna di
questo nome (che duri mesi e venga fatta
a tappeto, casa per casa, passando anche in scuole e parrocchie, come peraltro
era stato previsto da questo capitolato). La programmazione della raccolta
differenziata va fatta, se necessario, anche introducendo il sistema un quartiere
alla volta, per studiarne con accuratezza le criticità attraverso un rapporto
continuo con i cittadini.
2- Mettere
a regime quanto prima la tariffazione puntuale (meglio differenzio, meno pago
in termini di tasse).
3- Introdurre
i chip magnetici nelle buste, per individuare più facilmente i responsabili
delle inciviltà.
4- Fare
in modo che il Comune possa introitare i fondi generati dalla vendita del
materiale di riciclo alle aziende che si occupano di riciclarlo: i rifiuti sono
una risorsa, non un problema, prima lo si capisce, prima possono diventare fonte di cespite per le
casse dell’Ente.
5- Insistere
sul “porta a porta spinto”: via ogni
tipo di bidone dalle strade (ad esempio anche il vetro andrebbe raccolto presso
le utenze private e commerciali, come già avviene per plastica, frazione umida,
indifferenziato e carta).
6- Infine,
ma forse più importante di tutto: cominciare a pensare non solo come smaltire i
rifiuti, ma anche e soprattutto come produrne meno: per questo, continuiamo a
sostenere la necessità che il Comune adotti la "Strategia Rifiuti
Zero" che sta venendo promossa anche a livello nazionale con una legge di
iniziativa popolare, per la quale, tra l’altro, noi abbiam raccolto duecento
firme qui a Margherita. Tale strategia (il cui modello italiano che sosteniamo
dal febbraio 2011, come ispiratore per la nostra cittadina, è il Comune di
Capannori in Toscana) prevede precisamente, oltre l’introduzione della raccolta
differenziata, anche il riuso del materiale riciclato, la riparazione di
oggetti, il tendere verso scelte di vita che diminuiscano la percentuale di
scarti (ad esempio l’uso di prodotti alla spina) e anche il sostenere, ad un
massimo livello, la progettazione e la produzione di oggetti totalmente
riciclabili, riutilizzabili e riparabili (il prossimo 26 luglio, alle ore
21:00, presso il Lido Sirenetta, sul Lungomare Cristoforo Colombo, terremo una
conferenza in merito).
Per il conseguimento di questi
obiettivi, appare fondamentale e irrinunciabile la costituzione di un comitato
ad hoc, formato da cittadini liberi, non strumentalizzato, né manipolabile, che
divenga il principale interlocutore dell’Amministrazione, al fine di agire con
essa in quel sodalizio che è promosso dalla Convenzione di Aarhus. La
convenzione, in vigore dal 30 ottobre 2001, parte dall'idea che un maggiore
coinvolgimento e una più forte sensibilizzazione dei cittadini nei confronti
dei problemi di tipo ambientale conduca ad un miglioramento della protezione dell'ambiente.
Il bivio a cui Margherita di
Savoia si trova davanti oggi, dunque, non è banalmente superare o meno le
difficoltà di questi mesi della stagione calda. Il bivio è, molto più profondamente,
quello della scelta tra stili di vita sani e civili o l’indolente arroccamento
in una dimensione precaria di umiliazione culturale, sociale e ambientale. Per
quanto ci riguarda intendiamo contribuire a salvaguardare il diritto di ogni
individuo, delle generazioni attuali e di quelle future, a vivere in un ambiente
atto ad assicurare la sua salute e il suo benessere e verso questa direzione
continueremo a sensibilizzare la nostra comunità.
COMUNICATO ARTEMIA SALINA
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