Cerca nel blog

News dalle Città della BAT

sabato 20 luglio 2013

SALDI : Prima settimana di saldi, spesa media in calo del 15%

Resistono meglio i capi nelle fasce di prezzo medio-basse, ma è già svanita la "febbre da inizio saldi"; lo scontrino medio è passato dai 91,41 euro dell'anno scorso a 92,30 euro di quest'anno.

Nemmeno le vendite di fine stagione aiutano i commercianti a far fronte alla crisi dei consumi: la prima settimana dei saldi estivi, come previsto, si è conclusa con un calo medio del 15% della spesa dei clienti rispetto allo stesso periodo del 2012, anche se con profonde differenze a seconda della categoria merceologica e della località, con una migliore prestazione dei negozi delle città turistiche. E' quanto emerge da un sondaggio condotto da Fismo-Confesercenti su un campione di commercianti di alcune importanti città italiane. La crisi – hanno segnalato i negozi di moda – ha modificato anche le abitudini dei consumatori: difatti, è sparita completamente la "febbre da inizio saldi" e, con essa, le file interminabili davanti ai negozi.

Più contenute le perdite calcolate da Federazione Moda Italia, che grazie alla preziosa e fattiva collaborazione delle associazioni provinciali sull'intero territorio nazionale, ha calcolato che nel primo week-end di avvio delle vendite di fine stagione il calo è stato del 5,72%. Due valori apparentemente discordanti, ma che concordano sulla varietà delle località prese in considerazione.

Sempre secondo FMI, il 61% delle aziende che ha risposto al questionario, ha riscontrato un decremento degli incassi a fronte di un 39% che ha avuto un miglioramento rispetto allo stesso periodo del 2012. Lo scontrino medio da 91,41 euro rilevato l'anno scorso a 92,30 euro di quest'anno.
A Milano, nel quadrilatero della moda, le vendite tengono o crescono, grazie soprattutto all'apporto di turisti comunitari ed extra-comunitari, in particolare arabi, che acquistano Made in Italy e ai buoni sconti sui prodotti "firmati", le cui vendite risultano stabili. Risultati al ribasso, invece, per i negozi delle strade periferiche e semi-centrali, tradizionalmente legati alla clientela residente in loco. In generale, i clienti milanesi acquistano volentieri scarpe e i capi fondamentali per il rinnovo del guardaroba, approfittando degli alti sconti di partenza.

Anche a Torino i saldi estivi 2013 rimangono sui livelli dello scorso anno: come nel 2012, si registra una partenza tiepida, anche per le troppe promozioni precedenti ai saldi, che hanno depotenziato l'effetto sorpresa. I clienti cercano soprattutto camiceria e pantaloni, meno calzature ed accessori. I commercianti torinesi sono comunque improntati ad un cauto ottimismo, e sperano di migliorare i risultati nel corso dei prossimi giorni. A Bologna, invece, si rileva un calo di vendite diffuso, fino al -20%, soprattutto per quanto riguarda accessori e capi d'abbigliamento dal prezzo medio-alto, mentre resistono meglio i prodotti a medio e basso costo. Le limitazioni di budget si sentono anche a Bari, dove si registra un vero e proprio crollo delle vendite dei prodotti firmati premium, anche nell'ordine del 25%. Anche nel capoluogo pugliese i clienti acquistano soprattutto pantaloni e camiceria, mentre hanno avuto meno successo gli accessori.

La limitata disponibilità economica ha influito pesantemente anche sul comportamento d'acquisto dei clienti. Nonostante gli sconti iniziali superiori alla norma - quest'anno partiti quasi ovunque dal 50% - non si è registrata la consueta ressa dei primi giorni. Svanite le file: in coda davanti ai negozi, ormai, resistono soprattutto i turisti stranieri, in cerca del capo "Made in Italy". I consumatori italiani si mostrano invece più attenti alle spese, per via del budget limitato, confrontando varie offerte prima di comprare.


In generale, si è venduto meglio il capo appartenente alle fasce di prezzo medio-basse e low-cost, mentre stanno soffrendo i capi "premium", rivolti a chi può spendere un pò di più. I clienti cercano soprattutto camiceria e pantaloni, mentre perdono appeal gli accessori come borse e cinture, soprattutto se di costo non contenuto. Tra le categorie merceologiche che mostrano una miglior tenuta c'è la moda giovani: i genitori - spiegano i commercianti - preferiscono tagliare la propria spesa per l'abbigliamento piuttosto che quella dei figli.

Nessun commento:

Posta un commento