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sabato 20 luglio 2013

TRANI : “Stop all’abbigliamento non consono al decoro del Tribunale”, che valga per tutti però.

“E’ pregevole l’iniziativa del Presidente del Tribunale di Trani, dott. Filippo Bortone e del Procuratore della Repubblica presso il medesimo, dott. Carlo Maria Capristo, circa la “normativa per l’ingresso al pubblico negli uffici giudiziari del Tribunale e della Procura di Trani”, e la stessa necessità di promuoverla evidenzia quello che è il profondo stato di degrado civile e culturale in cui attualmente sta languendo la nostra società, non solo locale” - lo dichiara l’avv. Cosimo D. Matteucci di Barletta, presidente nazionale dell’associazione forense M.G.A. (Mobilitazione Generale degli Avvocati) -
“E’ vietato l’ingresso con abbigliamento non consono al decoro di questa sede giudiziaria: pantaloni corti, bermuda, canottiere e qualsiasi capo d’abbigliamento troppo vistoso”: è questo il primo divieto, e la sua stessa previsione credo lasci ampiamente immaginare ciò che giornalmente accade nelle aule di giustizia.
Il rispetto per le Istituzioni dello Stato ha diverse modalità di espressione, ed una di queste è certamente quella di accedere alle relative sedi, indossando un abbigliamento adeguato e consono al loro decoro.
Naturalmente questo riguarda non solo il Tribunale di Trani ma tutte le sedi giudiziarie d’Italia e chiunque, a qualsiasi titolo, si trovi a farne accesso.
Si tratta di regole di condotta fondamentali e, proprio allo scopo di innescare nella società dei virtuosi processi emulativi, è necessario che valgano per tutti, sia per i cittadini che in quelle sedi fanno ingresso sia, se non soprattutto, per i magistrati, per i cancellieri, per gli avvocati e per tutti coloro che in quelle sedi esercitano la propria attività lavorativa e/o professionale.
A tal fine, l’invito è alla sinergia ed alla più ampia collaborazione organizzativa tra il Presidente del Tribunale di Trani, il Procuratore della Repubblica e il Presidente dell’Ordine forense, avv. Francesco Logrieco.
Gli Avvocati, infatti, devono essere tra i primi ad imporre a se stessi il giusto decoro nelle aule di giustizia, anche in ossequio ai principi espressi dal codice deontologico forense, e dispiace doverne sottolineare la necessità, soprattutto per le Colleghe.
L’Avvocatura deve riuscire a riacquisire il proprio ruolo naturale di avanguardia delle professioni intellettuali, il proprio ruolo socio-economico e di orientamento etico, e a tal fine” - conclude l’avv. Cosimo D. Matteucci - “la rigorosa osservanza del proprio codice deontologico, è elemento assolutamente imprescindibile”.
M.G.A.
Il Presidente

Avv. Cosimo D. MATTEUCCI

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