“E’ pregevole l’iniziativa del Presidente del
Tribunale di Trani, dott. Filippo Bortone e del Procuratore della Repubblica
presso il medesimo, dott. Carlo Maria Capristo, circa la “normativa per
l’ingresso al pubblico negli uffici giudiziari del Tribunale e della Procura di
Trani”, e la stessa necessità di promuoverla evidenzia
quello che è il profondo stato di degrado civile e culturale in cui attualmente
sta languendo la nostra società, non solo locale” - lo dichiara l’avv. Cosimo
D. Matteucci di Barletta, presidente nazionale dell’associazione forense M.G.A.
(Mobilitazione Generale degli Avvocati) -
“E’ vietato l’ingresso con abbigliamento non consono al decoro di questa
sede giudiziaria: pantaloni corti, bermuda, canottiere e qualsiasi capo d’abbigliamento
troppo vistoso”: è questo il primo divieto, e la sua stessa previsione credo
lasci ampiamente immaginare ciò che giornalmente accade nelle aule di giustizia.
Il rispetto per le Istituzioni dello Stato ha
diverse modalità di espressione, ed una di queste è certamente quella di
accedere alle relative sedi, indossando un abbigliamento adeguato e consono al
loro decoro.
Naturalmente questo riguarda non solo il
Tribunale di Trani ma tutte le sedi giudiziarie d’Italia e chiunque, a
qualsiasi titolo, si trovi a farne accesso.
Si tratta di regole di condotta fondamentali
e, proprio allo scopo di innescare nella società dei virtuosi processi
emulativi, è necessario che valgano per tutti, sia per i cittadini che in
quelle sedi fanno ingresso sia, se non soprattutto, per i magistrati, per i
cancellieri, per gli avvocati e per tutti coloro che in quelle sedi esercitano la
propria attività lavorativa e/o professionale.
A tal fine, l’invito è alla sinergia ed alla
più ampia collaborazione organizzativa tra il Presidente del Tribunale di
Trani, il Procuratore della Repubblica e il Presidente dell’Ordine forense,
avv. Francesco Logrieco.
Gli Avvocati, infatti, devono essere tra i
primi ad imporre a se stessi il giusto decoro nelle aule di giustizia, anche in
ossequio ai principi espressi dal codice deontologico forense, e dispiace
doverne sottolineare la necessità, soprattutto per le Colleghe.
L’Avvocatura deve riuscire a riacquisire il proprio ruolo naturale di
avanguardia delle professioni intellettuali, il proprio ruolo socio-economico e
di orientamento etico, e a tal fine” - conclude l’avv. Cosimo D. Matteucci - “la
rigorosa osservanza del proprio codice deontologico, è elemento assolutamente
imprescindibile”.
M.G.A.
Il Presidente
Avv. Cosimo D. MATTEUCCI
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