Ieri ascoltando il comizio
di Barisciano si sentiva forte la sensazione di ascoltare per capire e non per
tifare una squadra.
Come spesso accade in questi periodi non si trattava dei
pro o contro Barisciano e, dall'animosità con cui la gente difende o attacca il
sindaco.
Il sindaco Francesco Di Feo in questi 2 anni ha ottenuto di sicuro una
cosa, trasformare la disputa politica in una disputa personale. Non ci si
combatte a suon di idee o ideali, di proposte politiche o di aspirazioni, no,
si combatte sempre e soltanto pro o contro la persona di turno.
Ieri era Sannicandro, con
il suo dominio immaginario degli ultimi 30 anni denominato "Sannicandrismo". Basta leggere i risultati
elettorali per verificare che sono 30 anni che l’On. Sannicandro non comanda la
città.
Oppure Barisciano che non
sale le scale del comune da 8 anni, il quale per l’opposizione a Di Gennaro si
vide espellere anche partito democratico nel 2007.
Poi arrivarono la
Tarantino e Lamacchia, altro spauracchio da sventolare. Questi due “terribili”
consiglieri votando sempre contro i 14 consiglieri di maggioranza, riuscivano a
danneggiare enormemente il comune. Per scoprire che nonostante avessero ragione
sulle condizione disastrosa dei conti, ne erano i responsabili a prescindere.
Poi fu la volta dei
Giornali, i quali specialmente uno, il BAT Comunica, fu messo all’indice.
Noi gli rispondemmo,
mostrando il medio e fummo pari.
Ma ieri no, ieri si è
parlato di politica, non solo del passato e del presente ma del futuro. Ieri i
cittadini hanno scoperto che Barisciano è solo un cittadino che guarda al
futuro del suo paese, non è un Dio in terra. Parla semplice, sogna un futuro per
i suoi compagni, amici e figli. Non cerca statue in memoria, e neanche unzioni,
questo cittadino incita la città a reagire alla crisi. Attacca con spavalderia
il futuro cupo, parla da cristiano più che da politico.
Ricordiamo che i cristiani hanno il dovere di rincorrere la salvezza, rimanendo umili e vivendo nella
speranza di un futuro migliore. I cristiani veri non sono catastrofisti e soprattutto
non sono vigliacchi. Non vanno in giro ad incolpare tutti per le proprie
incapacità.
Ieri Barisciano a
denunciato più le sue debolezze, che le sue doti. Ha ringraziato i suoi vecchi
compagni per le critiche , che gli consentivano di rimanere con i piedi per
terra, quando era sindaco.
Come un vecchio comandante
ha spiegato che tutti devono contribuire per ripartire, ha indicato alcune
strade da percorrere, ha semplicemente spiegato cosa fa un sindaco della gente,
per la gente e soprattutto tra la gente.
I miei debiti ? “Solo menzogne
mischiate a bugie, i miei sono mutui contratti per realizzare opere.”
Ati Sale ? “Nel 2001 ho avviato le procedure
per accertare il reale valore dei terreni. L’Ati sale ha sempre pagato , pagava
meno di quanto avrebbe dovuto ed infatti nel 2001 ci attivammo per arrivare a
sentenza oggi 2013. Il merito di aver speso 800 000 € prima di incassarli,
questo si, è vero, lo ammetto non è merito mio. Io non avrei mai messo in
bilancio una somma che non ero certo di incassare. Figuriamoci poi spenderla.”
Sviluppo ? “Troviamo il coraggio di
combattere una situazione anacronistica, cerchiamo di poter utilizzare i fanghi
per le terme e soprattutto sviluppare un turismo vocazionale legato alle
saline. 4000 ettari delle saline sono del nostro comune, attiviamoci ! Dialoghiamo
con Ati Sale, facciamo valere il nostro credito sull'ICI.
Basta chiacchiere e piagnistei ! I soldi, un
sindaco capace, li va a cercare dove stanno. Non li va a prendere dal bilancio
d’esercizio. E non incolpa gli amministratori del passato per la sua incapacità
amministrativa.”
Tasse ? “ Basta ad aumentare solo le
tasse, si trovino soluzioni alternative. Altrimenti meglio un commissario
prefettizio. Risparmieremmo di pagare staff , sindaco e giunta. La mia
addizionale Irpef non deve servire a pagare lo staff, è legittimo che un
sindaco si crei uno staff per lavorare, ma deve servire per trovare fondi
europei. Non mi pare che lo staff del sindaco abbia portato qualche risultato
tangibile in tal senso.”
Gestione dell’ordinario ? “ Il
comune va vissuto 24 ore al giorno, bisogna lavorare, lavorare e lavorare. Non
si stà seduti a dare ordini, bisogna controllare di persona, seguire gli eventi
e cercare soluzioni. Essere sindaco non è andare dietro le processioni o
tagliare nastri di opere fatte e realizzate da altri. Essere sindaci vuol dire
essere umili ed ascoltare “tutti” i cittadini.”
Futuro ? “ Caro sindaco dimettiti per
evitare il serio rischio di procurare danni a questa città, lascia il compito di risanare i conti
ad un commissario e dai voce ai cittadini.”
Siamo arrivati davvero alla fine della Rinascita
Trinitapolese? Il personalismo in politica è utilizzato come antitesi alle idee?
Queste domande non hanno
una risposta certa ed univoca, ma hanno segnato e segneranno il destino di questo
comune.
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