In tale sede al primo cittadino è stata esibita la nota del Ministero della Giustizia dalla quale si evince che la sezione distaccata di Canosa, come quelle di Andria, Molfetta e Ruvo, ha i requisiti per poter continuare ad assolvere le proprie funzioni e tuttavia, nell’ottica della revisione della spesa pubblica, delle quattro sezioni distaccate citate, solo una di esse potrà continuare ad operare mentre le altre dovranno limitarsi ad esaurire i giudizi pendenti, per cui tutti quelli nuovi dovranno svolgersi presso il Tribunale di Trani.
Di fronte a tale assunto il sindaco, da un lato, ha ribadito “la disponibilità di altri locali comunali utili ad ospitare la sezione distaccata che dovrà continuare ad operare assieme alla sede centrale di Trani” e, dall’altro, ha manifestato le sue “perplessità sull’accorpamento degli uffici giudiziari, dettato unicamente da asettici elementi numerici, attesi gli oggettivi disagi e l’aggravio di costi che ciò potrà comportare per tutti coloro i quali avranno necessità di avvalersi del servizio giustizia”.
“L’auspicio, pertanto – ha dichiarato La Salvia - , è che le autorità competenti decidano a tal proposito tenendo conto anche delle caratteristiche del territorio: basti pensare all’estensione della sezione distaccata di Canosa, che comprende anche i comuni di Minervino e Spinazzola, e dell’opportunità di garantire una giustizia che sia quanto più prossima al cittadino e non invece distante da esso. Ma in fondo – conclude amareggiato il primo cittadino di Canosa – si tratta anche in questo caso di un “copione già visto”. Si taglia per ridurre la spesa, e non per andare incontro alla necessità della gente”.
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