I CONSUMATORI STIANO TRANQUILLI, I COMMERCIANTI, COME LORO, SONO
VITTIME DEL SISTEMA.
I CARNEFICI SONO I GROSSI GRUPPI DELLA DISTRIBUZIONE DI SERVIZI
PUBBLICI E PRIVATI PRIMARI.
Stiano tranquilli i consumatori e le loro associazioni
di rappresentanza, i prezzi al consumo non sono aumentati e, almeno fino a fine
anno, non aumenteranno.
Non è una rassicurazione infondata e populista ma la
consapevolezza che in questo momento i prezzi di vendita al consumo e i margini
di guadagno sono al minimo storico, a fronte dei un’offerta variegata e
assortita come non mai.
Il problema non è e non sarà il punto percentuale di
aumento dell’iva ma tutta un’ulteriore serie di rincari che si verificheranno a
cominciare dal prossimo anno che, unitamente a questo secondo aumento
dell’imposta sul valore aggiunto, determineranno condizioni non più sostenibili
e la conseguenza sarà, oltre all’inevitabile, generalizzato aumento dei prezzi,
anche la definitiva chiusura di altre centinaia di migliaia di piccole imprese,
soprattutto di quelle da anni in fortissima crisi e che hanno tentato in tutti
i modi di sopravvivere continuando a dare un servizio fondamentale ai cittadini.
Rimane tutto lo sconcerto di come,
politicamente, anche questa triste vicenda sia stata gestita malissimo e bene
stanno facendo le associazioni e i comitati dei commercianti e dei consumatori
a porre l’accento su questa scelta sciagurata ed inopportuna perché, a nostro
avviso, tassare i consumi può avere senso nel momento in cui il livello dei
consumi è elevato e non già quando, come in questo momento, sono al minimo
storico. La conseguenza sarà che quelle maggiori entrate che i politici
distratti hanno previsto potrebbero non arrivare in tale misura preventivata,
con la conseguenza che i futuri provvedimenti siano ancora peggiori di questo
già grave ed inaspettato.
Situazione pesante anche perché a fronte di decisioni
unilaterali e non condivise, assistiamo ad un’assoluta assenza di reazione
collettiva e la rassegnazione, in questi casi, è il peggio che possa accadere
perché quando la rassegnazione ed il silenzio si mettono insieme significa che
la morte è certa.
Intanto i consumatori e loro associazioni puntino il
dito verso i veri approfittatori che sono i grossi gruppi fornitori di servizi
pubblici e privati e gli aumenti, come già avvenuto per i prezzi dei
carburanti, sono dietro l’angolo.
Leggendo bene le bollette ce ne accorgeremo, mentre i
piccoli commercianti saranno, anche in questo caso, destinatari finali non
dell’1% di aumento dell’i.v.a. ma dei tantissimi 1% che si accumuleranno nelle
lunghe filiere che attraversano i prodotti dalla produzione alla distribuzione.
Una filiera troppo lunga che ha contribuito a ridurre praticamente a zero
l’interesse degli investitori verso il nostro Paese ma qui l’analisi si fa più
profonda e ancor più drammatica.
Il Presidente
Savino Montaruli

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