SUL PALCO DI PIAZZA CATUMA L’11 DICEMBRE E’ STATA
RIBADITA LA NOSTRA PRESA DI DISTANZA ASSOLUTA DA QUALSIASI FORMA DI STRUMENTALIZZAZIONE
E DI VIOLENZA.
La storia è stata (ri)scritta il
9 dicembre ed è storia buona per la nostra città perché quella giornata rimarrà
scritta nelle pagine della Democrazia cittadina e della manifestazione libera e
spontanea del disagio che stanno vivendo i cittadini, le imprese, gli
artigiani, i commercianti, gli edili, gli studenti, i professionisti, gli
agricoltori, i pensionati e tutte le altre categorie che non vedono ancora un
minimo spiraglio di luce in fondo al tunnel.
In qualità di coorganizzatore,
firmatario degli accordi assunti e sottoscritti presso il Commissariato di
Pubblica Sicurezza di Andria con tutte le modalità operative da seguire,
riaffermo con decisione che sono stati tutti ampiamente e completamente
osservati, senza mai superare i “rigidi” limiti posti obbligatoriamente
dalla U.I.G.O.S., in particolare l’osservanza della diffida a manifestare in
Piazza Umberto I° dichiarata interdetta per motivi di ordine e sicurezza
pubblica perché “ubicata a pochi metri da una sede istituzionale”, che poi
ha visto, invece, manifestare altri gruppi più o meno organizzati che
rappresentavano disagi pur comprensibili.
Al fine di osservare anche questo divieto, siamo rimasti
per l’intera giornata di lunedì 9 dicembre, giorno della manifestazione, in
Piazza Catuma così come ci siamo successivamente sempre astenuti dal
manifestare in Piazza Umberto I°, nelle vicinanze del Comune di Andria,
interdetto.
Alle ore 22,00 del giorno 9 dicembre e poiché nessuna
autorizzazione a manifestare venne concessa per il proseguo della
manifestazione, per noi, di fatto, il 9 dicembre si concluse lì, dopo una
giornata intrisa di tanta umanità con l’alternarsi ai microfoni in piazza
Catuma di giovani, studenti, mogli, mariti, lavoratori, disoccupati, precari,
professionisti, pensionati, artigiani, commercianti, imprenditori, casalinghe e
tutti quanti hanno lasciato un bel segno di civiltà condividendo la
mobilitazione spontanea.
C’è anche stato, però, un “dopo” 9 dicembre e bene abbiamo
fatto tutti noi promotori a prendere ampiamente ed incondizionatamente le
distanze da qualsiasi forma di prevaricazione e di imposizione o di
condizionamento di quella che era la libertà di ciascuno di continuare ad
aderire spontaneamente all’iniziativa popolare. Tutto questo ha visto impegnati
senza risparmio di energie i nostri colleghi aderenti al Coordinamento così
come instancabile e sempre rispettoso delle regole e degli accordi presi, è
stato il comportamento del collaboratore sig. Savino Montaruli il quale, con
tutti noi, ha animato la piazza nel corso dell’intera mattinata del 9 dicembre
e poi coerentemente con quanto prestabilito, nel pieno rispetto delle persone e
degli organizzatori, ha anch’egli rispettato quel termine delle ore 22,00 di
lunedì 9 dicembre, astenendosi dal partecipare a manifestazioni che pure sono
state successivamente improvvisate da gruppi autonomi e diversi dagli
organizzatori del Coordinamento, attivandosi, ancora e sempre, affinché il
ritorno alla normalità, soprattutto delle attività commerciali ed economiche,
potesse avvenire in piena sicurezza e con consapevolezza; cosa poi avvenuta,
anche se non senza residue preoccupazioni delle centinaia e centinaia di
commercianti con i quali in viale Crispi e Via Regina Margherita proprio
insieme a Montaruli il sottoscritto ha avuto modo di veder con questi dialogare
e discutere.
Purtroppo la nostra assenza in piazza Municipio ha destato
anche qualche perplessità in coloro che protestavano spontaneamente in quel
sito interdetto ma l’assenza è stata proprio dovuta alla formale diffida del
Commissariato di P.S. a manifestare in quel luogo e al fine di precisare questi
ed altri elementi e per sintetizzare la splendida manifestazione del giorno 9
dicembre, finita alle ore 22,00, abbiamo ritenuto doveroso parlarne pubblicamente
in piazza Catuma nel corso del pubblico incontro del giorno mercoledì 11
dicembre che è stata anche l’occasione, per il sottoscritto e per l’amico
Montaruli, di ribadire la presa di distanza da quelle forme di esasperazione
che oggettivamente si sono verificate in altri ambiti e luoghi. L’aver ribadito
quel concetto nella più nota piazza cittadina è stato comunque fondamentale a
testimoniare che per noi quella partita era finita molto prima cioè il 9
dicembre.
Il malessere e il disagio hanno incontrato la piazza ma
hanno anche messo in evidenza problematiche che la città sta vivendo da molto
tempo e che ci inducono ad ulteriori riflessioni affinché non ci siano altre
situazioni e condizioni per farle esplodere in modo così prorompente, anche se
noi, da tempi atavici, stiamo denunciando questa deriva sociale, conflitti noti
ma mai tenuti nella dovuta considerazione da chi avrebbe dovuto farlo senza
aspettare il 9 dicembre, avendo chiuso gli occhi anche davanti a quel 21 luglio
2011 che è rimasto nella storia cittadina e che oggi dice anche tante altre
cose in più.
Perciò dobbiamo capire molto bene qual è la condizione
attuale in cui la nostra comunità si trova e quali prospettive di sviluppo e di
progresso culturale, economico e sociale possa realmente avere o se non ne
abbia già più.
Noi abbiamo anche questa volta lavorato per finalità
comuni e diffuse quindi abbiamo intercettato il disagio e ci siamo di nuovo
resi sensibili al desiderio di esprimersi liberamente da parte dei liberi
cittadini e questo è accaduto il 9 dicembre in piazza Catuma, senza capi-popolo
e senza accettare tale investitura che pure qualcuno avrebbe voluto addossarci,
senza riuscirci.
Chiudiamo con un
fortissimo ringraziamento alle Forze dell’Ordine che nonostante le note
difficoltà di operare in queste condizioni, hanno garantito massima
collaborazione, come sempre.
Il Presidente
Libera Associazione Civica
f.to Vincenzo SANTOVITO
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