Quello che sta avvenendo in questi giorni a Barletta
non è che l'ennesimo attacco alla collettività da parte di una classe politica
capace solo di rivolgere le armi dell'austerity contro chi dovrebbe
rappresentare. La coalizione di centro-sinistra guidata dal sindaco Cascella ha
deciso, senza neanche tentare un minimo confronto con le parti sociali e la
cittadinanza, di aumentare IRPEF e TARES, e di vendere e alienare una parte del
patrimonio pubblico immobiliare di questa città per coprire un debito fuori
bilancio di quasi dieci milioni di euro. Un debito creato dalle stesse forze
politiche che da quasi un ventennio governano questa città e che,
immancabilmente, si cerca adesso di far pagare interamente alle fasce più
deboli. L'aumento dei tributi e delle imposte andrà a colpire fortemente pensionati, lavoratori dipendenti,piccoli commercianti
che saranno ancora una volta chiamati a sostenere il peso di politiche
sbandierate come necessarie per far quadrare i conti, ma dietro cui si presenta
un progetto ben preciso di redistribuzione dal basso verso l'alto della
ricchezza e delle risorse. Analogo pretesto è stato usato per decidere di svendere
immobili patrimonio dell'intera comunità, scelti senza un vero criterio se non
quello con più che probabili intenti speculativi. All'interno del piano di
alienazione rientrano, accanto a terreni agricoli,appartamenti e box, beni
immobili di pregio e di valore storico come l'ex Convento Santa Lucia,l’ex
Convento S.Andrea e l'ex Convento di S.Antonio, che l'amministrazione, in linea
con quelle che l'hanno preceduta, ha preferito svendere piuttosto che
impegnarsi in un serio e fruttuoso lavoro di riqualificazione e di riutilizzo
degli spazi. Ci opponiamo fortemente a questa ennesimo tentativo di rapina
giustificata dalla necessità di riparare un debito di cui la città non è
responsabile e di cui non accettiamo la legittimità. Crediamo che per uscire dalla
crisi economica e sociale che attanaglia l'Italia intera sia necessario combattere
le politiche dell'austerità e del debito, e che questa lotta possa essere fatta partendo dai problemi
locali; per questo, come realtà sociali abbiamo deciso di lanciare una manifestazione
con l'obiettivo di esigere dall'amministrazione comunale l'immediato
annullamento delle delibere in merito all'aumento delle imposte e al piano di
alienazione. Esigiamo inoltre che l'amministrazione si prenda le sue
responsabilità e faccia chiarezza su come e perché un buco di quasi 10 milioni
di euro si sia creato; che il Comune appronti un serio piano a lungo termine di
riqualificazione e di restauro, ove ce ne fosse bisogno, di questi immobili e
che vengano utilizzati per sopperire alle grave carenza di spazi
sociali,culturali e servizi endemica di questa città; che questo piano pubblico
di recupero venga discusso con quei soggetti sociali che tutelano i beni
comuni,escludendo da qualsiasi tavolo la lobby del mattone ampiamente rappresentata
nel Consiglio Comunale. Per questo siamo pronti a ribadire il nostro no al
debito e a riprenderci questa città prima che sia messa definitivamente sul
mercato e lo faremo con una
manifestazione indetta per sabato 14 dicembre alle ore 18:30(c/so V. Emanuele,nei
pressi della statua di Eraclio).
Francesco
Caputo- Collettivo EXIT
Michele
Rizzi- Partito di Alternativa Comunista
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