Il caso volle è questa la frase che
spesso si sente dire da chi subisce una sventura e/o una sciagura. La sciagura
di Trinitapoli è da attribuire alla politica portata avanti dei Sindaci del
passato che con le loro sciagurate scelte hanno ridotto sul lastrico la nostra
Città. Tra i sindaci non è esente chi risiede ancora oggi in consiglio
comunale. L’attuale consigliere comunale di minoranza Brandi Giuseppe che ha
svolto il ruolo di assessore ai Lavori Pubblici nella passata amministrazione a
guida Di Gennaro.
Il titolo degli articoli pubblicati da
BAT COMUNICA hanno un significato e lasciano una profonda ferita in tutti quei
cittadini che conoscono la verità, su quanto maldestramente portato avanti in
tutti questi anni nella
pubblica amministrazione a guida centro-sinistra.
I danni rivengono da lontano e lo
abbiamo detto e ridetto. Le motivazioni sono semplici : la Legge, consentiva,
fino al 2011, le anticipazioni di cassa –accondiscendeva i mutui – assentiva di
fare mutui per pagarsi i mutui – permetteva di fare feste e festicciole al
punto di spendere e spandere 200.000,00 euro per una serata e tante altre
storture che andavano dal “fitto selvaggio (pur essendo il Comune proprietario
di case comunali) alla realizzazione di opere pubbliche come il Viale Vittorio
Veneto dal costo di oltre 3.000.000,00 di euro, al vascone altri milioni di
euro, alla questione degli IPOGEI e alla realizzazione di strutture inutili e
senza calcolo della gestione.
Qualcuno si prendeva il lusso di
realizzare una fontana da sindaco e demolirla da assessore. Si prendeva il lusso di partecipare
a tutte le Fiere campionarie e ad affidare incarichi a manca e a dritta. Non è
piaciuto l’atteggiamento dell’ex sindaco Brandi nell’ultimo consiglio comunale
con il suo voto contrario al riconoscimento dei debiti fuori bilancio per
prestazioni professionali di vari avvocati che riguardavano debiti a partire dagli anni 80 a tutt’oggi. A tal proposito non è da trascurare il parere
del Revisore Unico dei Conti il quale, pur apprezzando il lavoro svolto dal
competente ufficio e lo sforzo dell’Ente per la sistemazione di situazioni
pregresse di potenziale pregiudizio degli equilibri economico-finanziario, pur
rilevando la tardività del riconoscimento, tenuto conto che gran parte dei
debiti fuori bilancio che si intende riconoscere erano conoscibili e/o
conosciuti da anni addietro come si evince da documenti in atti.
Il Revisore rivolge l’invito a
proseguire nell’azione di risanamento dei conti dell’Ente e a porre in essere
ogni ulteriore azione per la definitiva sistemazione dei rapporti economici
pendenti.
Oggi, costoro, li ritroviamo in
consiglio comunale per sentirli parlare della TARES o TARSU, che dir si voglia,
dimenticando che in tutti questi anni nessuno ha mai pensato di adeguare
l’aliquota al costo della vita. Nessuno a pensato alle nuove generazioni
creando il DEBITO PUBBLICO.
Ma andiamo alla seduta del Consiglio
Comunale : se il consiglio comunale fosse stato celebrato il 28/Ottobre/2013,
non staremmo qui a parlare.
Purtroppo per i detentori del caos-predeterminato
si è dovuto svolgere dopo quella data.
Infatti,
il Governo a Novembre li (ri)mette in gioco e “proclama” che si poteva
mantenere la TARSU al posto della TARES, infischiandosi di quanto era stato
fatto dalla burocrazia.
L’amministrazione e gli UFFICI (tanto
difesi, a chiacchiere, in aula, dalla minoranza) erano obbligati a perseguire
la strada della TARES, i debiti sono tanti e bisogna pagarli. Chiunque stesse
li ad occupare le sedie amministrative o dirigenziali.
Ci sforziamo di far capire, con i nostri
concetti, alla gente e ai consiglieri di minoranza che differenza c’è tra TARES
e TARSU :
Sono soggetti al versamento tutti i proprietari
o occupanti di beni immobili che generano i rifiuti. Sono escluse, di
conseguenza, le aree che non possono produrli come quelle pertinenziali o
accessorie alle abitazioni private e le aree condominiali. Le modalità di
calcolo sono le stesse della Tarsu.
Non riesce a comprendere Brandi (sono
parole sue riportate nell’articolo TARES, scoppia la protesta) la “sperequazione”
di costo del servizio tra San Ferdinando e Trinitapoli, entrambe servite dalla
SIA e si addentra in un paragone tra
quello che pagherebbero i cittadini di San Ferdinando e quelli di Trinitapoli.
Ignorando che la differenza è dovuta : primo per la estensione del territorio e
secondo per il numero del personale in servizio.
< Dimenticando che a quel costo si è
giunti, anche, grazie alla sua gestione sindacale allorquando vide impegnati i
socialmente utili frutto di altre vertenze di lavoro e salati costi per le
tasche dei cittadini. Populisti e demagoghi sono stati gli interventi
soprattutto sull’assenza di alcuni componenti della maggioranza, come se nel
recente passato e sotto la sua legislatura non v’è stata la defezione di tre
consiglieri comunali e lo scioglimento del consiglio con revoca del sindaco da
parte della stessa maggioranza. Non ha risparmiato la “responsabilità” e colpa
di aver proposto 1.800.000,00 euro per il
costo del servizio. Poi rientrato a 1.480.000,00 euro. Queste accuse rivolte
all’ex assessore Di Benedetto Giacinto, da parte di Brandi, lo rendevano
CREDIBILE e deciso nelle sue asserzioni,
senza motivare seriamente su quanto andava ad affermare. In quell’aula si passa
con faciloneria dall’accurata accusa alla giustificazione sommaria. Vero è che
non si ha il coraggio di affrontare seriamente la questione di chi si assenta
dai consigli comunali senza una giustificata motivazione. Quello che vogliamo sottolineare è, che il Governo, formato dal PD e Nuovo Centro
Destra, non può scaricare sui Sindaci e amministrazioni locali il fallimento di
una politica, quella si , disastrosa. Dobbiamo prendere atto che la TARES fa
pagare di più a chi produce più monnezza e tra quelli che producono più rifiuti
ci sono alcune categorie che non hanno il diritto di lamentarsi. Il duro lavoro svolto da questa NOBILE
amministrazione porterà frutti alla Città di Trinitapoli e sicuramente
allontanerà lo spettro del DISSESTO che, non lo dimentichiamo mai, è frutto
della sciagurata politica della sinistra. Il non dissesto significa aiutare le
imprese e tutte le attività che hanno prestato lavoro per conto del Comune di
Trinitapoli. Il DISSESTO significa far fallire tutti : imprese – attività –
operatori e la Città di Trinitapoli.-
Nicola DI Feo
Segretario UGL Trinitapoli
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