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martedì 28 gennaio 2014

TRINITAPOLI : La città vive un “dissesto di fatto”. Responsabile la maggioranza

“L’euforia con cui il sindaco e gli assessori hanno accolto la pronuncia della Corte dei Conti non è giustificata. E’ come festeggiare mentre la nave affonda”. A dichiararlo è  Pasquale Lamacchia, consigliere comunale di “Vie nuove”, il quale sottolinea che “la Corte dei conti ha accettato  la proposta di piano di rientro, (circa 5 milioni di euro in 2 anni) presentato dalla maggioranza ma ha anche rilevato la sussistenza di passività potenziali e l’oggettiva mancanza di un significativo taglio delle spese inutili. E, non a caso, ha disposto un monitoraggio assiduo dei conti fino a dicembre 2015, costringendo il nostro Ente ad un “dissesto di fatto”. “A portare il Comune di Trinitapoli in questa situazione – prosegue il consigliere di opposizione – sono state le scelte   operate dall’amministrazione Di Feo negli ultimi due esercizi finanziari, come stigmatizzato nella relazione del magistrato contabile, Rossana De Corato, nel corso dell’adunanza del 19 dicembre 2013, presso la Corte dei Conti a Bari. Inoltre, la Corte dei conti ha rilevato la sussistenza di passività potenziali e l’oggettiva mancanza di un significativo taglio delle spese inutili. Per cui non serve agli esponenti della maggioranza, ad eccezione di Filannino, Marzucco e Di Benedetto, affannarsi, con comunicati stampa non rispondenti alla verità, a cercare di nascondere le proprie responsabilità e tentare di far ricadere la colpa della situazione gravissima sul passato”. “La verifica straordinaria della Corte dei Conti parte sì dal 2010, ma se allora era ancora possibile evitare il default finanziario, l’amministrazione Di Feo – afferma Lamacchia -  ha fatto precipitare la situazione con l’inserimento nel bilancio di un’entrata “fittizia” nel 2011, di 800 mila euro, riveniente dal recupero dell’Ici da Atisale, non incassata; la stessa situazione si è ripresentata nel 2012 ma il Comune, ad oggi, non ha ancora incassato quella somma (è ancora in corso un contenzioso). A ciò si aggiungono il massiccio uso dell’anticipazione di cassa e  dei fondi vincolati e la mancata ricognizione dei crediti attivi e cioè di quelle somme che il Comune avrebbe dovuto incassare e che ancora non incassa da anni”. “Pertanto – continua -  l’amministrazione Di Feo è stata costretta ad aumentare al massimo tutte le tasse e i tributi ai cittadini onesti che già pagano regolarmente.  “E non è finita - avverte  Lamacchia: oltre al danno dell’aumento della Tares 2013, i cittadini subiranno la beffa di un’ulteriore aumento per il 2014. In più la Regione Puglia ha stabilito che la nuova ecotassa per il nostro Comune sarà aumentata al massimo, e cioè  25,82 euro per tonnellata di rifiuti conferiti in discarica (7.000 nel nostro caso) per la bassa percentuale di raccolta differenziata. “Pertanto l’unico rimedio – conclude Lamacchia - sono le dimissioni: e per l’anno 2014 si risparmierebbero subito circa 200 mila euro di indennità e staff e  400 mila euro sul servizio di raccolta e smaltimento rifiuti”.    

                                                                                                          Gaetano Samele


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