Gentile sig. Sindaco, siamo a sottoporre alla sua cortese
attenzione l’incresciosa situazione venutasi a determinare dopo che le imprese
e i cittadini, in verità non ancora tutti, hanno ricevuto i bollettini con
l’invito al pagamento della Tares 2013. Abbiamo preso atto della rassicurazione
da parte del competente Assessore al ramo circa la proroga della scadenza del
pagamento al 28 febbraio, originariamente prevista per il 31 gennaio scorso, ma
tale rassicurazione non è sufficiente a dissipare gli enormi dubbi e disagi
circa quest’ulteriore stangata in contrasto con le antecedenti e più autorevoli
rassicurazioni fornite a tutti i cittadini e alle imprese che si aspettavano,
al contrario, una sostanziosa riduzione dei versamenti avendo ottemperato
appieno, anche oltre i buoni propositi e le buone intenzioni, ai propri doveri
realizzando risultati storici ed impensabili rispetto alla raccolta
differenziata dei rifiuti, dimostrando di fatto di essere rispettosi delle
norme e soprattutto amanti dell’igiene e dell’ambiente, pur consapevoli degli
enormi vantaggi economici dei quali avrebbe usufruito la Società che sua
fortuna gestisce il servizio di raccolta e smaltimento.
Invece di vedersi ridurre la tassa, come promesso, è accaduto
che sono pervenute le richieste di pagamento anche ai defunti, nonostante il
cimitero in questi giorni sia restato chiuso a causa delle avverse condizioni
meteorologiche, per proteggere la sicurezza dei cari estinti.
Abbiamo ascoltato ma a noi francamente non interessa il
solito scaricabarile perché per noi Governo e Amministrazioni locali pari sono
e uno è peggio delle altre perché quello che viene studiato scientificamente a
tavolino tra politici aspiranti, navigati, consumati, riciclati, malandati,
rottamati, risuscitati, rigenerati, ripristinati, raccomandati, centrifugati o
strizzati è un’antica prassi che alla fine vede soccombere sempre gli stessi
cioè il popolo e i contribuenti spesso ignari di manovre sottaciute attraverso
le quali ognuno di quei politici cerca di pararsi il sedere, ma poi di nuovo
tutti insieme a spartirsi il potere con l’accordo e la compiacenza di
sindacati, di associazioni di categoria e di quelli che contrappongono alla
vessazione e al decesso di decine di migliaia di imprese e di occupati le
passeggiate romane camuffate da scioperi ed inutili proteste o manifestazioni.
A lei, Sindaco di Andria, chiediamo un incontro con la
nostra rappresentanza perché sono veramente in tanti coloro che vogliono parlarle
e chiederle cos’altro dobbiamo attenderci nell’immediato futuro, anche perché
sapere prima di che morte morire ci serve almeno per sceglierci la bara in
anticipo e pagandola anche meno, approfittando degli ultimi giorni di saldi.
Le assicuriamo, Sig. Sindaco, che nel corso dell’incontro
non parleremo dei mille problemi occorsi ai cittadini in questi giorni, a
cominciare dal ritardo nell’arrivo delle cartelle per finire ai numerosissimi
errori e discordanze rispetto alle attribuzioni delle proprietà e degli
immobili.
Non l’annoieremo con questi ragionamenti ma le proporremo
invece la nostra visione delle cose che è diametralmente opposta rispetto ai
meccanismi di pensiero adottati da burocrati e politici e siamo certi che
quella nostra visione potrebbe anche essere portata direttamente a Roma dove
chi non è malato continua a decidere sulla pelle dei cittadini agognanti.
Siamo certi, Sig. Sindaco, di trovare ascolto per capire
le cose e soprattutto per decidere se rassegnarci silenti anche a questa
ulteriore mattanza o cercare di capire se un’ultima, democratica e civile
reazione possa ancora essere attuata o se anche quelle minime forme di
democrazia sono state per sempre tumulate e definitivamente soppresse da chi
ormai teme anche di confrontarsi allo specchio con se stesso, temendo la sua
stessa ombra.
In attesa di un sollecito riscontro si porgono cordiali
saluti chiedendo cortesemente che l’incontro venga fissato prima del giorno 28
febbraio, in orari pomeridiani, dopo le ore 17,00.
Il Presidente
Associazione L.A.C. – Andria
signor Vincenzo Santovito
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