Come realtà e movimenti sociali autonomi abbiamo
deciso di fare nostro l’appello lanciato dal Coordinamento dei Comitati No-Tav
per una giornata di mobilitazione territoriale per Sabato 22 Febbraio a Barletta(ore 18:30 c/so V. Emanuele nei pressi di
Eraclio) contro lo spreco delle risorse pubbliche,contro la devastazione
dei nostri territori,in difesa del diritto naturale di opporsi alle scelte governative,che
tengono conto solo degli interessi delle lobby,delle banche e delle mafie a
danno della popolazione,senza dover subire repressione e accuse di terrorismo come
oggi avviene il Val di Susa,nei confronti dei compagni incarcerati e di cui si
chiede la liberazione. Ormai è chiaro a tutti che in Italia come in Europa, si è deciso di far
pagare il peso dell’austerità alle fasce più deboli della popolazione:
lavoratori, studenti, precari, disoccupati e anziani sono come al solito
costretti a versare un altissimo contributo a quel sistema che ha creato questa
stessa crisi. Il sistema bancario e finanziario, i governi centrali e la grande
imprenditoria hanno così sferrato un attacco spietato in nome della
speculazione e del profitto, travolgendo nella loro corso i ceti meno abbienti,
l'ambiente, i beni comuni. Non è un caso quindi che dappertutto disoccupazione,
povertà e devastazione ambientale vadano spesso di pari passo. I singoli
territori vengono così irrimediabilmente spogliati delle proprie ricchezze e
progressivamente depauperati e messi in saldo per colmare un debito che non ci
compete e che non abbiamo creato noi.
Non abbiamo bisogno di guardare lontano anche qui,
in questa Regione, ci troviamo a fare i conti con situazioni disastrose,basti
pensare al progetto scellerato,con pesanti ricadute ambientali, del gasdotto
TAP(Trans-Adriatic Pipeline)che si vuole realizzare a solo 200 Km dal nostro
territorio,precisamente a San Foca,nella bellissima marina di Melendugno.
Mentre grazie a decenni di politiche neoliberiste,
disoccupazione e precariato diffuso ormai coinvolgono fette sempre più ampie
della popolazione, interi comparti produttivi riducono drasticamente i posti di
lavoro o delocalizzano i propri stabilimenti, welfare, servizi sociali e
sanitari vengono drasticamente tagliati, e trovare casa e alloggio diventa
sempre più problematico, mentre il numero di sfratti aumenta.
Le
amministrazioni delle nostre città sia di centro-destra che di centro-sinistra cercano di risanare i
debiti contratti aumentando le imposte comunali( Tares e Irpef), che andranno a
gravare sulle fasce più deboli, regalando soldi pubblici alle Università
private,come è successo con la LUM finanziata dalla Provincia Bat con oltre
700.000€.
Inoltre svendendo il patrimonio immobiliare che
appartiene alla collettività(capofila il Sindaco di Barletta Cascella), ad onta
della endemica carenza di spazi sociali e servizi che caratterizza questo
territorio. Ambiente e beni comuni non vengono risparmiati da queste manovre di
rapina: in nome della crisi e della necessità della "crescita" e
della produzione, viene permesso, con la connivenza delle istituzioni locali,di
consumare territorio attraverso nuove speculazioni edilizie, alle aziende di
inquinare e riversare emissioni e scarichi nel sottosuolo, nel mare, nell'aria;i
rifiuti si trasformano in un grande business dove la corruzione la fa da
padrone(vedi le tangenti nell’amministrazione di Andria guidata da Giorgino),continuando
a prediligere un modello basato sull’utilizzo di discariche( emblematica quella
di Trani) o inceneritori/cementifici( vedi la Buzzu Unicem a
Barletta).
Crediamo pertanto che per uscire dalla crisi
economica che attanaglia l'Italia intera
sia necessario battersi contro la devastazione sociale e ambientale del nostro
territorio, preservando i beni comuni, garantendo a tutti il diritto ad una
casa,un reddito e ad un lavoro sicuro e adeguatamente remunerato,facendo pagare
il debito e l’austerità ai veri
responsabili.
-
Collettivo EXIT
-
Partito d’Alternativa Comunista
-Gruppo
Libertario
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