Cosi si esprimeva Pasquale
Cascella nel mese di maggio poco prima delle elezioni comunali.
Eppure, nonostante i buoni
propositi, non si avvista nulla di nuovo all’orizzonte.
Per risolvere situazioni
pregresse nate ben quattro anni fa e cioè la conclusione del procedimento LCS
S.r.l. c/Comune di Barletta in adempimento dell’obbligo di cui alla sentenza
TAR Puglia – Sezione III n.1432/2013, il Consiglio Comunale ha approvato in
larga maggioranza nel giorno di lunedì 27 gennaio una delibera in cui
ufficialmente si propone di verificare la coerenza del PIRU ( Piano Integrato di
Rigenerazione Urbana) col DPRU (Documento Programmatico di Rigenerazione
Urbana).
Nella delibera in questione, però, si nasconde una variante camuffata o
meglio, un vero e proprio baratto: suolo in cambio di
una ludoteca , una rotonda, una nuova strada e del verde attrezzato.
E questo sarebbe il “regalo” che
la periferia di Barletta dovrà accettare per dover vedere nuovamente altra superficie edificata, in una città in cui la pianificazione territoriale è totalmente
assente e dove non vi sono regole a garanzia dell’interesse collettivo,
ma prevalgono solo gli interessi dei pochi.
Di gran lunga più impellente sarebbe invece la ripresa delle attività
progettuali del PUG e relativa fase partecipativa. I cambiamenti urbanistici
nella zona 167 e la contemporanea assenza di opere di urbanizzazione hanno
determinato una situazione di pericolosità idraulica. Difatti, quando piove
copiosamente, l’acqua non defluisce e tutta la zona si allaga, diventando
impraticabile rendendo ancora più precaria la situazione idrologica dell'area
al di là della ferrovia.
Il comitato di Barletta del Forum
“Salviamo il Paesaggio” ha più volte sollecitato il Comune a procedere in
direzione opposta, proponendo sia alla precedente sia all’attuale
amministrazione di compilare una scheda di censimento della campagna nazionale del
Forum: “Salviamo il Paesaggio, Difendiamo i Territori”.
La scheda permetterebbe di mettere in luce quante abitazioni e quanti
edifici produttivi già costruiti siano in realtà non utilizzati, vuoti o sfitti
e utilizzare tali informazioni per redigere un piano urbanistico volto a
evitare nuovo consumo di suolo.
Nulla ancora è stato fatto purtroppo,
ma aspettando che la richiesta d’incontro con il sindaco e gli assessori
interessati alla compilazione della scheda venga accolta, ci chiediamo quale
via questo governo comunale intenda seguire, la via nuova che punta alla tutela del territorio o la via vecchia
della cementificazione selvaggia?
Serena Vischi
Comitato di Barletta del Forum nazionale “Salviamo il paesaggio – Difendiamo i
territori”
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