Laboratorio Urbano “SAM Stazione ArteMusica”
Piazza Umberto I
Comune di San Ferdinando di Puglia
Il Laboratorio Urbano “SAM Stazione ArteMusica” ospita
sabato 8 febbraio alle ore 18,30 lo scrittore Sandro Bonvissuto. L’autore presenterà
il suo ultimo romanzo intitolato “Dentro” vincitore del Premio Chiara 2013.
Alla testimonianza dello scrittore si affiancheranno le voci narranti di Maria
Filograsso, Mauro Leuce e Marilena Patruno e le note suonate da Leonardo De
Candia e Simone Di Bari. In qualità di moderatore l’autore e scrittore Tommy Di
Bari.
L’incontro è organizzato dall’Amministrazione Comunale
di San Ferdinando di Puglia, dal Laboratorio Urbano “SAM Stazione ArteMusica” e
dalla Biblioteca Comunale “Marino Piazzolla” in collaborazione con il Punto Einaudi di
Barletta e con il supporto della Pro Loco di San Ferdinando di Puglia.
PRESENTAZIONE
DEL ROMANZO
“Dentro” racconta a ritroso la storia di un uomo,
dall'età adulta all'infanzia, isolando tre momenti capitali: l'esperienza del
carcere, «infinito inumano»; l'amicizia tra due adolescenti che il caso fa
sedere vicini il primo giorno di scuola; le istruzioni per l'uso di un bambino,
di un padre e di una bicicletta.
Cos'è il carcere? La forma architettonica del male.
Il carcere è un muro, e «il muro è il più spaventoso
strumento di violenza esistente. Non si è mai evoluto, perché è nato già
perfetto». Tutti i giorni, all'ora d'aria, puoi arrivare a toccarlo col naso
«per guardarlo così da vicino da non vederlo più. E il muro non è fatto per
agire sul tuo corpo; se non lo tocchi tu, lui non ti tocca. Non è una cosa che
fa male, è un'idea che fa male».
Sandro Bonvissuto ha un'attitudine da speleologo
dell'esistenza. Che parli della pena di vivere in galera, della scoperta di
quella cosa gigantesca che è l'altro da sé, o di un bambino che impara a
correre il rischio di cadere, i suoi pensieri si mescolano sempre a percezioni
scandagliate, felicità assaporate, umiliazioni patite, declinazioni del
sentimento dell'esistere restituite con la naturalezza e la potenza dell'acqua
che scava in profondità.
Così la felicità frastornante che dà l'amicizia può
sprigionarsi da tre semplici lettere («Aveva detto "noi". E mi sembrò
fosse la prima volta che risuonasse quel pronome nell'aria, riferito anche a
me. Noi, detto così, ti faceva essere addirittura la metà di una cosa
plurale»).
L'infanzia che non conosce la dittatura del tempo («lo
sanno tutti che bambini e orologi sono due cose incompatibili»), che è
insofferente agli spazi chiusi («perché l'infanzia non ha case, l'infanzia ha
strade»), è «davvero l'unico momento nel quale siamo stati un altro». Un
momento in cui un padre («la cosa viva più immobile che abbia mai conosciuto»)
può mostrare all'improvviso un potere inaspettato.
La storia di un uomo, in questo libro, è resa
attraverso tante piccole rivelazioni come queste, che risuonano e durano perché
chi scrive pensa davvero che la vita venga prima di tutto, anche del suo
racconto. Sandro Bonvissuto insegue pensieri, immagini, intuizioni folgoranti
come spinto da un'urgenza vera, assoluta, impermeabile ai luoghi comuni e ai
compiacimenti stilistici. Ed è questa la prima cosa che si sente, leggendo
Dentro: la forza d'urto di una scrittura che sa convincere ed emozionare perché
è al di fuori di ogni canone. Una scrittura sorgiva e filosofica, capace di
guardare dall'alto un'esistenza e di postillarla con pensieri vivi.
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