Si riporta di seguito un intervento del Consigliere
provinciale di Nuova Generazione Luigi Antonucci, in merito al riordino delle
Province italiane.
Così com’è stato
concepito, questo riordino delle Province italiane non è altro che una “Grande
Bufala”.
Far passare
per abolizione un provvedimento che non cancella alcun ente, anzi ne crea di
nuovi, è solo l’ennesima furbesca azione di un Governo esperto di tweet ma
molto meno cosciente delle problematiche del nostro Paese.
Qualunque
dizionario della lingua italiana si voglia consultare, la parola abolizione
avrebbe un solo significato: “eliminare”, “annullare”, “cancellare”.
Questo non
vale per il Governo Renzi, che parla di “abolizione” delle Province, ma in
realtà, con il Ddl Del Rio fa nascere ben quindici Città Metropolitane (tante
quante nel resto d’Europa), favorisce la nascita di Unioni dei Comuni e, udite
udite, conserva proprio le Province.
Pur
consapevole dell’utilità delle Province (interroghiamoci, piuttosto, a cosa servano
le Regioni), sarei stato favorevole ad una loro abolizione.
L’abolizione
delle Province tramite modifica costituzionale era il primo punto del programma
elettorale di Centrodestra del 2013 e ci avrebbe trovato pienamente d’accordo.
A patto,
però, che si trattasse di abolizione
seria, vera, che passasse da una riforma del Titolo Quinto della Costituzione,
e che magari coinvolgesse anche altri organismi del nostro Paese: dal
Parlamento alle Regioni, cominciando magari dagli oltre 8mila enti intermedi
che proliferano nel nostro Paese.
Invece, con
il Ddl Del Rio in Italia aumenteranno gli enti (come se non ne avessimo già
tanti!), con la sola differenza che a guidarli saranno figure non elette
democraticamente dal Popolo.
Già, perché
secondo la nuova normativa, i prossimi Presidenti delle Province saranno eletti
dai Sindaci del territorio, e non direttamente dai cittadini.
Stesso
discorso per i Consiglieri provinciali, che saranno eletti solo dai Consiglieri
comunali delle diverse Città.
Le Province,
poi, conserveranno un proprio bilancio autonomo, che dunque non sarà più
gestito da amministratori eletti dai cittadini.
Insomma, qual
è la vera ventata di novità introdotta dal Governo Renzi in materia di Province?
“Aver tagliato le circa 3mila indennità degli Amministratori provinciali”
dicono Renzi e i suoi.
Ma anche in
questo caso, si vuol scambiare “fischi per fiaschi”.
Perché Renzi dimentica
di dire che un Consigliere provinciale non percepisce alcuna indennità, ma solo
un gettone di presenza, di circa 30 euro lordi, per ogni seduta di Consiglio o
di Commissione cui partecipi? E perché non dice che qualora, come molto spesso
accade, questo Consigliere provinciale sia anche Amministratore del proprio
Comune, tali cariche non sono cumulative e si è giustamente costretti ad optare
per solo uno dei due compensi?
Tutto questo
Renzi lo sa molto bene, visto che agli albori della sua carriera politica
ricoprì il ruolo di Presidente della Provincia di Firenze, prima di diventare
Sindaco e Presidente del Consiglio comunale (nominato).
Intanto, in
attesa che le Province siano riorganizzate (non cancellate!), la Provincia di
Barletta - Andria - Trani, esempio di Amministrazione giovane, vivace ed al
passo con i tempi, non ha alcuna intenzione di rallentare la propria azione di
Governo.
E a dispetto
di chi ne sta già celebrando il De Profundis, continua ad erogare borse di
studio per i giovani studenti meritevoli e con difficoltà di reddito del
territorio, a pagare tirocini formativi per soggetti inoccupati e disoccupati
nelle aziende del territorio, ad erogare le Carte Amica (150 euro al mese per
sei mesi) per le famiglie meno abbienti,
a tagliare nastri di nuove aule realizzate nelle scuole (Liceo Cafiero)
di Barletta, a dar inizio a lavori di ampliamento di altri istituti scolastici
(Liceo “Nuzzi” di Andria o Istituto “Staffa” di Trinitapoli”), a proseguire i
lavori di ampliamento della Strada Provinciale “Trani-Andria” ed a garantire, a
tutti gli studenti diversamente abili delle nostre scuole, il servizio di
trasporto gratuito e quello di assistenza specialistica durante le attività
scolastiche.
Tutte cose
che, prima che nascesse la Provincia di Barletta - Andria - Trani, potevamo
solo sognare!
Luigi Antonucci
Consigliere provinciale
Barletta - Andria - Trani
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