Vogliamo anche noi le zone pedonali. Le
abbiamo chieste e nessuno ci ha risposto.
Vediamo
con piacere che continuano i lunghissimi lavori di rifacimento dei marciapiedi
in via Regina Margherita e la chiusura al traffico del centro storico. Una
bella iniziativa per riqualificare quelle zone privilegiate della città, anche
se le strade adiacenti continuano a soffrire di eccesso di traffico e di smog e
a quei cittadini ci sentiamo vicini e manifestiamo solidarietà.
Noi
delle periferie urbane chiediamo che i soldi pubblici vengano equamente
distribuiti e spesi per il bene dell’intero territorio cittadino e allora ci
chiediamo: perché non allestire zone a traffico limitato o zone pedonali anche
nelle periferie urbane, visto che pare solo questo sia il modo e lo strumento
per avere i minimi servizi a tutela della dignità di tutti i cittadini? Perché
non realizzare quei marciapiedi nuovi anche nelle aree extraurbane della città?
Perché non si parla di piste ciclabili orientate alla creazione di un percorso
ciclabile allargato che metta in collegamento il centro città con la periferia?
Quale
sarebbe la motivazione secondo la quale i giardini situati nel centro della
città debbano essere più o meno correttamente curati mentre nelle periferie si
assiste al totale degrado ed abbandono di aree pubbliche non curate con conseguenze
imprevedibili in caso di forti piogge visto che i tombini, in certe zone, sono
completamente intasati di rifiuti e in alcune zone addirittura non esistono
proprio visto che l’acqua piovana ristagna in più punti fino all’allagamento
dei cantinati e garage delle abitazioni, come accade in via Jacopo Beccari,
nell’emarginato quartiere Monticelli dove nessuno ancora si degna di affrontare
il problema che è di sicurezza pubblica oltre che di igiene e sanità?
Non
abbiamo mai saputo di un piano per la riqualificazione integrata di tutte le
periferie cittadine. Quel piano esiste?
Le
amministrazioni comunali hanno invitato i proprietari delle abitazioni
spontanee a cedere metà della superficie stradale a disposizione dell’ente
pubblico per la realizzazione dei servizi e delle urbanizzazioni ma questi
servizi dove sono? Possibile che si continua a credere che i servizi siano
solamente un tronco di fogna o di acqua? Ma siamo veramente arrivati a questo
punto di non ritorno culturale? Ma credono quei signori di parlare agli stolti?
Noi come
associazione civica andriese chiediamo un dibattito pubblico su questi
argomenti e siamo fieri di non aver aderito all’organizzazione di manifestazioni
di propaganda elettorale nei nostri quartieri periferici e di questo devono
ringraziarci tutti quei politici, soprattutto quegli sconosciuti che vengono da
altre realtà a chiedere il nostro voto e solo in questi momenti, in quanto
abbiamo evitato loro tante brutte figure e sgradite sorprese.
Se ne
ritornino a casa loro. Non abbiamo bisogno di loro come non ne abbiamo mai
tratto vantaggio e benefici da tutti quelli che conosciamo e vi assicuriamo che
sono numerosi, anzi li vediamo chiusi nei loro recinti con dalla loro parte i
carri armati istituzionali a proteggere il nulla.
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