“L’assedio avrebbe avuto conseguenze catastrofiche – ricorda Andrea Cortellino, referente locale di Cpi – se non fosse prontamente intervenuto il cacciatorpediniere Italiano Turbine che, con appena 300 tonnellate di stazza e quattro cannoni, si sacrificò in difesa della città, resistendo fino all’arrivo dei rinforzi e pagando la dura battaglia navale con l’affondamento e la morte di gran parte dell’equipaggio”.
“Cpi Barletta – continua Cortellino – ha voluto ricordare l’imperituro sacrificio,apponendo simbolicamente un mazzo di fiori sotto la lapide collocata all’entrata del castello, sulla quale è inciso: All’alba del 24 maggio 1915 la corazzata austriaca Helgoland apriva rabbiosamente il fuoco contro Barletta indifesa e colpiva questo castello per struttura ed eventi storici glorioso nei secoli. A fiaccare la perfidia nemica immolavasi in lotta impari il Turbine additando agli italiani le vie della gloria. La città memore pose. XXIV maggio MCMXXXII, XI E.F.”.
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