Che
l’improvvisazione e l’assenza di partecipazione caratterizzasse l’agire di
quest’Amministrazione è noto da tempo.
Pian piano cominciano a venire a galla tutte le problematiche derivanti
da questo modo di fare.
Avevo scelto di non intervenire sulla situazione del centro storico,
però, dopo la costituzione del comitato dei residenti, penso che sia doveroso
spendere qualche parola.
Tralasciando la solfa che ci hanno propinato i baldanzosi consiglieri di
Forza Italia (capogruppo consiliare in primis) e company, veniamo ai fatti.
Quello che si è venuto a creare nel centro storico è un fenomeno che non
può che far bene alla Città e a chi la vive, però necessita di “governo” e non
può essere lasciato al caso o all’improvvisazione.
Infatti, l’amministrazione, pur di dimostrare di voler governare quel
fenomeno, si è inventata la ztl. Scelta doverosa da parte del nuovo assessore
che doveva dimostrare di saper fare qualcosa, rispetto al suo predecessore
totalmente assente in questi anni.
Così, dalla notte alla mattina, è nata la ztl,
Scelta condivisibile che presenta delle lacune enormi.
Innanzitutto, della partecipazione
tanto ventilata, nemmeno l’ombra. Le scelte non possono essere riservate a
categorie ristrette, ma, essendo il centro storico della Città, è giusto che
questa si esprima sul da farsi.
A dimostrazione di ciò, vi è la nascita del comitato (con giuste
rivendicazioni) dei residenti del quartiere. Se hanno sentito l’esigenza di
costituirsi in un comitato per farsi sentire, vuol dire che sino a oggi,
nessuno li ha ascoltati.
Altra mancanza della ztl è il sistema di controllo degli accessi. Polizia municipale e transenne. Un sistema
eludibile facilmente (con le motivazioni più disparate). Basta vivere il centro
storico nelle ore stabilite per la ztl e le auto, che non avrebbero diritto a
circolare, circolano ugualmente. Perché non pensare a dei pilomat? E i bed and
breakfast, come fanno a regolarsi con l’ingresso di chi arriva e chi parte?
Oltre a questo, la sicurezza.
Termine pronunciato sempre in campagna elettorale, ma di cui si dimentica
l’esistenza quando bisogna fare scelte importanti per la città. Anzi, una
parvenza di attenzione a questa problematica è stata data con le ronde dei
carabinieri in congedo. Mera operazione di facciata, visto che gli stessi non
hanno alcun potere, figuriamoci quello di ordine pubblico, e che, dopo qualche
giornata, non effettuano più il servizio di ronda. Se la polizia municipale è
concentrata agli ingressi, i carabinieri in congedo non hanno potere, chi
garantisce la sicurezza? Mica se ne può far carico la polizia di stato o i
carabinieri che, nonostante i tagli, devono garantire la sicurezza di circa
110.000 abitanti?
Per non parlare dei problemi inerenti la pulizia delle strade. Certo, gli incivili ci sono sempre, però, un
minimo di servizio bisogna pur garantirlo in quelle ore.
Queste osservazioni sono maturate da un confronto con alcuni commercianti
della zona, residente e giovani che frequentano il centro storico.
La nascita del comitato dei residenti, penso sia un buon punto di
partenza per un confronto con tutta la Città sul futuro del centro storico e della
ztl (visto che l’ordinanza è scaduta oggi),
su cui l’amministrazione dovrebbe investire e non improvvisare.
Andria chiede solo questo. Facciamo in modo che, come accade nelle città limitrofe,
si conviva con la “movida” e non che si litighi.
L’amministrazione continuerà a essere sorda o comincerà finalmente ad
ascoltare la Città?
Scusate.
F.to Michele Lorusso
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