Il Consiglio Comunale è stato chiamato
a trattare il delicato tema dei debiti fuori bilancio e delle transazioni,
questa volta sia sulla base di una interrogazione sia di atti istruiti. E
ancora una volta debbo rilevare che il tema dei debiti fuori bilancio
costituisce un obiettivo freno alle politiche di programmazione finanziaria - e
non solo - di questa Amministrazione. Di qui l’insistenza perché tutti nella
sede legittima – che è appunto, il Consiglio comunale – ci si assuma
tempestivamente la responsabilità di chiudere un capitolo non particolarmente
edificante della finanza pubblica cittadina.
L’occasione dell’interrogazione del
Consigliere Claudia Catino consente, in effetti, di rifare il punto della
situazione, cogliendo - come suol dirsi -
fior da fiore, e proporre qualche riflessione sull’origine, il carattere
e lo stato dei debiti fuori bilancio.
In merito alle richieste specifiche
dell’interrogazione:
-
Compensi arretrati per lavoro straordinario personale comunale, €
9.627,93: sono
compensi per lavoro straordinario prestato nel 2012 dal personale del Settore
Cultura - una sorta di epilogo di un racconto d’estate ben conosciuto
dall’assemblea - già pagati a seguito di un precetto e per i quali si sta
esplicando il mero e formale riconoscimento.
-
Società Repower (energia elettrica anno 2012), € 888.626,99: in data 30 maggio 2014 è stato reso
il parere dei revisori dei conti. Il provvedimento, corredato di tutti i pareri
tecnici, è in attesa di essere calendarizzato dalla commissione consiliare. E
l’Amministrazione è già intervenuta, mossa da una fondata preoccupazione, per
evitare che il creditore possa attivare le azioni esecutive per il recupero
delle somme spettanti.
-
Cartella esattoriale Equitalia per tasse concessione governativa, €
137.000,00: tocca
anche a noi fare i conti con le cartelle di Equitalia - per una
parte, gli uffici tecnici hanno già verificato l’ammontare della pretesa
creditoria; per altre, sono in conclusione ulteriori verifiche.
-
Spese casa di riposo R. Margherita, € 24.117,00: a seguito di una riunione tenutasi
lo scorso 27 maggio con il CdA della Casa di riposo e i dirigenti del Settore
Politiche Sociali e del Settore Programmazione Economica e Finanziaria, sono
emerse particolari complicazioni, anche di natura giuridica che non
consentirebbero alle partite pregresse di essere riconosciute come debito, il
che non significa che non si debbano ricercare - come stiamo facendo - soluzioni adeguate;
-
Acquedotto Pugliese, € 21.302,14: la pratica riguarda interessi di mora per ritardati pagamenti
di fatture.
-
Società AMIU S.p.A., € 213.572,00: trattasi di una fattura relativa al pagamento per il
conferimento di rifiuti presso la discarica di Trani in condizioni particolari
assimilabili all’emergenza. Il debito è stato già riconosciuto con Delibera del
Commissario Straordinario n. 93/2013 ed è stato liquidato con Determina
dirigenziale n. 1851/2013.
-
Compensi legali esterni, € 121.845,39: l’avvocatura ha chiesto lo stanziamento in bilancio
delle necessarie somme per il pagamento di compensi agli avvocati esterni
nominati per la difesa dell’ente in diversi contenziosi la cui natura richiede
una rappresentanza esterna.
-
Quota Patto Nord Barese Ofantino, € 111.187,00: anche in
questo caso, si tratta
di quote associative del 2002 a suo tempo per valutazioni politiche. Il Settore Attività Produttive e il Settore
Programmazione Economica e Finanziaria stanno analizzando se vi siano le
condizioni per il riconoscimento di tale debito come fuori bilancio.
-
Quota adesione e spese PIT2, € 49.425,27: si tratta della quota associativa
del 2011 anche questa non liquidata nel corso dell’esercizio di competenza per
ragioni che gli uffici competenti stanno verificando. Che dire? Sono
circostanze che parlano da sole, da affrontare ripristinando le regole della
normale - non dico della buona - amministrazione. Vorrei, dunque, cogliere
l’occasione per confermare che si stanno predisponendo tutte le proposte di
delibere per le quali si sono già acquisiti i pareri contabili e dei revisori e
che queste saranno presto portate all’attenzione del Consiglio. In particolare,
sono già pronti i provvedimenti per sentenze di espropri emesse dalla Corte
d’Appello che hanno visto soccombere il Comune di Barletta.
Non posso però, in questa sede,
sottacere che anche questi giudizi hanno a che fare con l’irrisolta questione
della 167: espropri fatti con una certa cifra che adesso debbono essere
compensati.
Non solo. Ci sono altri giudizi meno
automatici, delicati e complessi in corso, per i quali l’Avvocatura si è
costituita e per il cui esito si dovranno attendere i tempi della giustizia. Si
pensi al giudizio in corso con una società di costruzioni o a quello per una
particolare lottizzazione che auspichiamo volgano a soluzioni non penalizzanti.
Questa Amministrazione, insomma, si
sta facendo carico dei provvedimenti come quelli all’ordine del giorno e di
tutti quelli comunque incombenti, cercando di acquisire la fondatezza delle posizioni
debitorie, la fonte di copertura sulla
base dei principi contabili e la legittimità degli atti compiuti o da compiere.
Dobbiamo dare applicazione, infatti,
a un principio fondamentale di credibilità della pubblica amministrazione, in
base al quale l’organo consiliare ha il dovere di procedere al riconoscimento
ogni qualvolta si ha la certezza che la prestazione sia avvenuta a favore dell’ente
e della sua congruità, essendo chiaro che il riconoscimento dei debiti fuori
bilancio è una operazione di regolarizzazione contabile che sana la violazione
delle norme di contabilità pubblica. E nessuna Amministrazione che tenga al
rispetto delle regole può sottrarsi a questo dovere.
Una ragione in più per voltare
pagina.
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