«Delle due l’una. O si aiuti i
nostri agricoltori, coltivatori dell’ulivo, o si consenta loro di decidere se
tenerseli o espiantarli, superando gli attuali vincoli».
Con questa proposta/provocazione il Presidente della
Provincia di Barletta - Andria - Trani Francesco Ventola ha voluto sintetizzare
l’atteggiamento nei confronti delle scelte che il Governo centrale sta
assumendo sulla PAC, la Politica Agricola Comune adottata in sede di Unione
Europea.
«Sono crescenti le preoccupazioni
e gli interventi in materia da parte dei nostri produttori olivicoli,
organizzazioni, rappresentanti politici. E’ di queste ultime ore l’appello del
Sindaco di Andria Nicola Giorgino - ha sottolineato il Presidente Ventola -,
con il quale abbiamo condiviso molte riflessioni ed iniziative sul tema. In questo delicato ed importante momento, se
non si prende il toro con le corna, rischiamo la bancarotta delle nostre
aziende agricole con tutti i risvolti ad esso collegati».
I dati sono noti. Nel 2010,
secondo i risultati del 6° Censimento Generale dell’Agricoltura, il settore
olivicolo conta 902.075 aziende. Di queste, la maggior parte si trovano al Sud,
con Puglia che da sola ne ha 227 mila - operanti su una superficie di 383 mila
ettari, il 33,2% di quella nazionale -. E’ chiaro, perciò, l’importanza del
settore all’interno di tutta la filiera produttiva pugliese e sulla nostra
economia.
«Il problema del settore olivicolo
- ha continuato il Presidente della Provincia - si è sinora giovato degli interventi
in sede europea di autorevoli nostri rappresentanti: dall’ex europarlamentare
Sergio Silvestris, componente della Commissione Europea dell’Agricoltura, allo
stesso suo Presidente Paolo De Castro, all’on. Raffaele Baldassarre. E’ stata
loro la battaglia vinta che ha consentito di attribuire gli aiuti agli Stati
dell’Unione in ragione della tipologia delle colture e non dell’estensione dei
terreni, aspetto che ci avrebbe messo alla pari degli estesi pascoli del nord
Europa. Ora la questione è nelle mani dello Stato centrale per le politiche di
attuazione della nuova PAC. Scelte sulle quali un ruolo importante viene svolto
dall’Assessore regionale pugliese Nardone, grazie alla funzione da lui
esercitata di coordinatore degli Assessori di tutte le Regioni italiane. Se
l’orientamento sosterrà indistintamente il settore agricolo o, peggio, favorirà
allevatori piuttosto che produzioni diverse dalle nostre, i nostri operatori
agricoli rischieranno molto. Alle criticità di filiera, della frammentazione
aziendale, commerciali e via dicendo, la contrazione degli aiuti alla
produzione costringerà molti a scelte radicali che, tra l’altro, potrebbero
intaccare la nostra identità.L’ulivo è nel nostro dna, è pianta simbolo alla
quale siamo legati indissolubilmente: storia, cultura, tradizioni, vocazione,
“trade union” tra passato, presente e futuro, vorremmo sperare.
Affinchè ciò possa essere, come
dicevo inizialmente - ha dichiarato infine il Presidente della provincia
Francesco Ventola -, delle due l’una.
L’ulivo non può essere la pianta simbolo dello stemma della Regione Puglia, la
pianta protetta da norme che tutelano il paesaggio e l’ambiente, la pianta che
produce l’alimento pregiato più rappresentativo della dieta mediterranea, se
non si mette gli agricoltori in condizioni tali da poterne sostenere la
coltivazione. Si concentrino attenzione e sforzi, si faccia fronte comune.
Questa è una battaglia che la Puglia non può e non deve perdere».
Nessun commento:
Posta un commento