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sabato 5 luglio 2014

ANDRIA : Chiarimenti sulla questione dell'Istituto Tecnico Agrario “Umberto I”

«Le notizie apparse negli ultimi giorni, a mezzo stampa, stanno generando una gran confusione sia nel corpo studentesco dell'Ita sia nelle famiglie degli studenti. Continue ed incessanti le telefonate e le richieste di chiarimenti delle famiglie, preoccupate e timorose per i propri figli iscritti all'Istituto Agrario».
Questo un primo commento del Dirigente al Settore Caterina Navach che ha aggiunto: «Famiglie e studenti che quotidianamente tranquillizziamo, come già ampliamente accaduto nelle riunioni tenutesi con i rappresentanti d’Istituto: l'Umberto I non scompare, non muta indirizzo, non cambia sede e il corpo docente a tempo indeterminato resta in servizio. L'accorpamento al Lotti è puramente un'operazione "matematica" che consente di statalizzare la stessa scuola pur in assenza del limite minimo di 600 studenti previsto per l'autonomia scolastica. Gli studenti a settembre riprenderanno le lezioni nella sede di piazza S. Pio, svolgeranno le esercitazioni nel podere “Agresti” e troveranno in aula il corpo docente a tempo indeterminato; per la prima volta dopo anni ci sarà un dirigente scolastico ed un DSGA, che saranno gli stessi del Lotti - ha concluso il Dirigente Navach -.»
Sull’argomento è intervenuto anche l’Assessore alle Politiche Attive del Lavoro, Politiche Scolastiche e della Pubblica Istruzione, Formazione Professionale, Rapporti con le Associazioni Provinciali Giovanni Patruno.

«La Provincia ha portato l'Istituto Tecnico Agrario da scuola con meno di 180 studenti ad oltre 300 iscritti e frequentanti in soli tre anni; continuarne la gestione sarebbe stato motivo di orgoglio e motivazione per noi tutti però alla luce del d.l. 78/2010 convertito in Legge n.122/2010, che ha imposto un tetto di spesa per il lavoro flessibile, di fatto ha reso impossibile garantire la copertura delle cattedre non assicurate dal corpo docente a tempo indeterminato. A ciò si è aggiunta l’impossibilità ex lege per le province di procedere ad assunzioni a tempo indeterminato. La situazione – ha proseguito Patruno - è stata arginata con una soluzione tampone per l'anno scolastico 2013/2014 affidando al Centro Ricerche Bonomo la gestione dell'Istituto, ma tale situazione non è riproponibile. Alla luce del quadro sopra descritto la scuola era "condannata" alla chiusura per impossibilità di funzionamento. La scelta di statalizzare, istruita concordemente all'Ufficio Scolastico Regionale prima e con il MIUR poi, sempre e comunque sotto la supervisione della Regione Puglia, consentirà dal prossimo anno scolastico non solo di salvaguardare le posizioni esistenti per gli studenti ma di assicurare loro un titolo di studio di valore statale e non più solo parificato; un quid pluris insomma per la scuola e non una deminutio come dai timori ingenerati nelle famiglie in questi giorni - ha concluso l’Assessore Patruno.»

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