Consegnati oggi a Roma i premi della XXI edizione di “Comuni Ricicloni”: sono 1.328 i campioni nella raccolta differenziata dei rifiuti, il 16 per cento dei Comuni d’Italia per un totale di 7,8 milioni di cittadini che hanno detto addio al cassonetto, pari al 13,7 per cento della popolazione nazionale che oggi ricicla e differenzia i rifiuti alimentando l’industria del riciclo e quindi la Green Economy (150 mila posti di lavoro).
Per accedere alle classifiche i Comuni devono aver raggiunto l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata. La classifica è poi costruita attraverso un indice di buona gestione dei rifiuti urbani: quest’anno per la prima volta i “primi della classe” sono almeno uno per ogni regione d’Italia, con l’unica eccezione della Valle d’Aosta, che non ha neanche un Comune virtuoso.
Le regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige sono quelle con la più alta concentrazione di Comuni Ricicloni. Ma la novità dell’anno è la crescita dei ricicloni nel centro sud che passano dal 15 al 20% del totale nazionale. Crescono in particolare i Comuni virtuosi nelle Marche (+15% in un anno): qui, semplicemente, è stata applicata in maniera intelligente la legge nazionale, prevedendo un tributo di 20 €/tonnellata per i rifiuti urbani che finiscono in discarica, importo che viene modulato in base alle performance di raccolta differenziata raggiunte dai Comuni. Premi e penalità che i Comuni sono invitati (applicando tariffe differenziate in funzione dei rifiuti prodotti da ciascuna famiglia) a trasferire ai cittadini, riducendo drasticamente le tariffe da pagare ai più virtuosi.
La Puglia porta a casa 5 Comuni Ricicloni: Rutigliano e Canosa di Puglia premiati nella classifica nazionale dei Comuni sopra i 10mila abitanti; Cellamare e Monteparano premiati nella classifica sotto i 10mila abitanti. Tra i capoluoghi premiati a livello nazionale, invece, oltre a Belluno,Pordenone, Novara, Salerno e Trento, entra nella lista dei virtuosi anche un pugliese: Andria.
«Sebbene siano 5 i Comuni pugliesi premiati, la svolta non è dietro l’angolo – dichiara Francesco Tarantini, Presidente di Legambiente Puglia – perché nella nostra regione si registrano percentuali di raccolta differenziata ancora troppo basse, intorno al 27%, lontane dagli obiettivi di legge pari al 65%. La scelta, contestata da Legambiente, dell’ecotassa rimodulata al 5% non ha portato ai risultati sperati. Finora sono stati fatti solo timidi passi avanti e addirittura vi sono ARO commissariati perché in ritardo sulla tabella di marcia della progettazione del servizio rifiuti. La Puglia rientra fra le regioni che continuano ad affidarsi alla discarica per smaltire la maggior parte dei propri rifiuti urbani. In autunno - conclude Tarantini - presenteremo la 7^ edizione regionale di Comuni Ricicloni e faremo, come ogni anno, un focus sulla situazione impiantistica e sulle percentuali di raccolta differenziata nei 258 Comuni pugliesi».
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