Dopo
quasi un anno e mezzo di amministrazione di centro-sinistra guidata dal Sindaco
Cascella è ormai evidente che dietro ai vuoti proclami, alle promesse
pubblicamente sbandierate e nei fatti costantemente disattese, dietro alla
vacua eloquenza con cui si giustificano farragini burocratiche e procedurali,
l'obiettivo dei partiti di maggioranza non è altro se non quello di galleggiare
comodamente sul vuoto politico e sociale che attanaglia questa città. Non
scuotere niente, non cambiare niente, e lasciare inalterata e libera di agire
quella rete di interessi economici e di relazioni clientelari e di potere che
da anni strangola e immobilizza il tessuto sociale cittadino. E per far ciò,
per continuare a mantenere questo clima di immobilismo utile solo per chi da
questa situazione ci guadagna, non si esita a scaricare sulle fasce più deboli
della popolazione tutto il peso di una crisi economica che da anni ormai amplia
le diseguaglianze economiche e sociali in tutto il territorio. Basta dare
un'occhiata alle recenti azioni di governo del sindaco Cascella e del consiglio
comunale per rendersi conto di questa tendenza. Da una parte l'amministrazione,
con un'insolita celerità di azione, non si fa scrupoli ad aumentare le aliquote
delle imposte comunali, aumentando la pressione fiscale a detrimento degli
strati sociali meno abbienti; con altrettanta urgenza, unita alla tracotanza
tipica di chi si arroga diritti non suoi trincerandosi dietro una facciata
legalitaria e procedurale, si decide di svendere e alienare una parte del
patrimonio immobiliare comunale, tra cui alcuni edifici con valore storico e
culturale, cercando così di risanare debiti di cui la città non è responsabile
tramite beni appartenenti all'intera comunità. Dall'altra parte, si mette in
scena un tristissimo teatrino a base di incontri in commissioni che non
producono nulla(a parte i gettoni di presenza pagati dalla collettività per i
consiglieri comunali), rimpalli di responsabilità, ritardi, addirittura schermaglie
verbali, non del tutto convincenti in realtà, tra esponenti della stessa
maggioranza in merito ad alcuni basilari provvedimenti riguardanti il registro
delle unioni civili, il regolamento sullo ius soli e sugli istituti di
partecipazione. Delle semplici questioni di civiltà e di eguaglianza tra i
cittadini, quali il riconoscimento giuridico delle coppie di fatto, omosessuali
ed eterosessuali, tutelandone la dignità e il pieno rispetto o il riconoscere
la cittadinanza agli immigranti di seconda generazione nati in Italia, sebbene
rappresentino dei primissimi passi verso una strada ben più lunga, vengono
trattati dal PD e dai partiti della coalizione con la mal dissimulata
noncuranza e ipocrisia di chi è costretto ad ascoltare qualcosa a cui non è
minimamente interessato. Un atteggiamento ancora più grave se si considera il
semplice fatto che tali questioni erano addirittura chiaramente esplicitate nel
programma presentato dalla maggioranza prima delle elezioni comunali. Il tema
dell’allargamento dei diritti è una questione che disturba fortemente le
gerarchie ecclesiastiche del nostro territorio a cui molti consiglieri comunali
fanno riferimento. Oramai è evidente come i temi delle unioni civili e dello
ius soli siano state utilizzate come mero strumento per racimolare qualche voto
in più e dare una facciata moderatamente "progressista" a una
coalizione che fin'ora ha seguito esclusivamente la via delle disparità,
dell'austerity e della crisi usata come arma sociale. Tutti i partiti della
coalizione di maggioranza sono a questo punto responsabili di un vero e proprio
attacco ai diritti di tutti. Diritti civili, non riconoscendo le unioni di
fatto e continuando a discriminare i migranti; diritti sociali, svendendo un
patrimonio appartenente alla comunità; diritti economici, aumentando tasse e
balzelli e punendo le fasce meno agiate della popolazione facendo sostenere
loro il peso del debito. Lo spettacolo indecoroso che ha offerto
l'amministrazione nel trattare questi temi rende evidente come l'attendere un chissà
quale rinsavimento o chissà quale tipo di mediazione della classe politica nostrana
per raggiungere degli obiettivi minimali di giustizia sociale e politica sia
oramai vano. Come realtà sociali che da
anni lavorano su questi temi, abbiamo perciò deciso di far partire un
percorso di mobilitazione cittadina affinché vengano approvati i regolamenti in
merito a unioni civili, ius soli, e istituti di partecipazione e che il
regolamento sul piano di valorizzazione e alienazione dei beni immobili
comunali sia del tutto stralciato perché mai discusso con la cittadinanza. Perché
il tempo dei giochi di palazzo e delle recite pre-elettorali finisca, e prenda
avvio una volta per tutte il tempo dei diritti per tutti, nessuno escluso.
Francesco
Caputo- Collettivo EXIT
Michele Rizzi - Partito
di Alternativa Comunista
Michele Pio
Antolini - Attivista LGBT
Movimento Homophobie Pour Tous - Puglia
Movimento Homophobie Pour Tous - Puglia
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