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News dalle Città della BAT

lunedì 3 novembre 2014

ANDRIA : Via Regina Margherita, quanto e’ orrido quell’asfalto nero. Sembra una lunga bara e manca solo la croce. Dov’e’ la zona pedonale?

I commercianti fanno bene a chiedere la riapertura della strada.

Quell’asfalto nero è un pugno nell’occhio, sembra una lunga bara nera in attesa di altre imprese morte come quelle che hanno già subito scelte sciagurate, inopportune e azzardate. Quell’asfalto è offensivo sia per i commercianti che hanno investito tanti soldi nelle loro attività in crisi e che continuano a chiudere una dopo l’altra sia per gli stessi cittadini andriesi e per i turisti che meritano di più.
Tempo fa chiedemmo che le zone pedonali venissero istituite anche nelle nostre periferie cittadine, dove noi viviamo e conviviamo con i topi, con le erbacce, con il degrado urbano, urbanistico e ambientale ma sappiamo che presto tutti questi problemi di assenza di decoro dell’ambiente urbano insieme alle politiche per la promozione della qualità della vita e del benessere dei cittadini saranno immediatamente risolti grazie al fatto che sia stato mantenuto l’impegno politico secondo il quale chiunque abbia contribuito alla vittoria avrebbe avuto il suo ruolo. Peccato che questa regola vale solo per i dissidenti e non per quelli che hanno dato tutto senza chiedere nulla in cambio e sono stati completamente estromessi, derubati dei tanti voti e consensi apportati e oltraggiati moralmente e psicologicamente ed oggi anche insultati da quei cittadini che avevamo invogliato, sbagliandoci, a votare, cosa che domani non accadrà mai più.
Tornando a via Regina Margherita i commercianti superstiti e resistenti tornano a chiedere la riapertura al traffico della strada e fanno bene vista la profonda delusione derivante da sciagurati accordi tra politica ed alcuni personaggi con forti conflitti di interessi che hanno esaltato, insieme, il nulla facendo passare la pasta scondita come pasta al forno ripiena.
Quel giochetto è durato poco e qualche avveduto da tempo sta sostenendo la tesi di dare una destinazione definitiva e certa a quella strada ma mancano il coraggio e la capacità di azione, manca lungimiranza e manca anche visione così come c’è troppa distrazione derivante dalla campagna acquisti cominciata da tempo e che si concretizza giorno dopo giorno, subdolamente e penosamente.
Diciamo bravi a quei commercianti ardimentosi che rimangono ancora oggi i migliori anche per gli allestimenti delle loro vetrine bellissime ma che ormai nessuno vede più; che si ribellano e dicono che così via Regina Margherita non piace a nessuno.
Cattiva gestione dei parcheggi, arredo urbano assente, carenza di vigilanza e controlli, scarsa illuminazione pubblica, pavimentazione orrenda ed impropria, mancanza di attrattiva turistica  e assoluta sciatteria rendono quella strada chiusa una vergogna per la città.
Oggi anche quei commercianti che avevano prestato il fianco a scelte subdole si ribellano ed hanno capito di essere stati ingannati ma anche loro non hanno saputo cogliere il momento in cui bisognava reagire e contrastare questo scempio. Non hanno avuto il coraggio di farlo pur avendone avuta tutta la possibilità e il tempo ma anche le loro firme, come le tante migliaia da noi raccolte in alcune circostanze, hanno fatto la fine della carta igienica usata. Una fine cui sono predestinate tutte quelle petizioni e firme che sono vere, non sponsorizzate, troppo sincere, leali e libera espressione delle volontà popolari che oggi sono state definitivamente soppresse.
I negozi in via Regina Margherita continuano a chiudere, nella speranza che questa emorragia possa terminare presto ma allora cos’altro aspettare?
Via Regina Margherita con viale Crispi doveva rappresentare una zona pedonale come quella di
Düsseldorf, almeno questo era il progetto dell’allora sindaco di Andria On. Giannicola Sinisi che ne ebbe l’idea ma quando egli diceva questo non sapeva che i suoi successori avrebbero cambiato le carte in tavola e invece di ispirarsi alla splendida città tedesca si sarebbero ispirati al deserto del Sahara.
Dove sono finiti quegli investimenti previsti per l’arredo urbano e per quel decoro tanto decantato al punto di aver bisogno di una nuova governance?
Ma veramente qualcuno pensa che ci sia qualcosa di interessante ed attrattivo per i turisti che vogliano venire in quella via che era dello shopping? E quando anche gli ultimi negozi chiuderanno, perché chiuderanno, purtroppo, cosa sarà della gloriosa e storica Via Regina Margherita di Andria? Una pista da skateboard? Una pista di pattinaggio a rotelle o per farci passare i vecchi e sempre affascinanti e rumorosi carrozzi di legno con cuscinetti a sfera?
Se qualcuno ha altre idee nel merito sarebbe bello conoscerle perché, fra poco, quando quella non sarà più la via dello shopping qualcosa bisognerà pur farne.
Chiudiamo anche questo intervento stampa con Seneca: “la vita ci appartiene, e non vogliamo essere cuciti in un sacco con dei serpenti velenosi ed altri animali di cui temere la propria vita e gettati in un fiume”.


                                                                                                                      Il Presidente
                                                                                                   Libera Associazione Civica Andriese
                                                                                                                 Santovito Vincenzo


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