Dopo l'eccezionale successo di ieri sera per il debutto pugliese di "Rooms 2.0", progetto di drammaturgia per attrice e coro web scritto e diretto da Lisa Moras, la compagnia è già proiettata sulla seconda tappa in programma per domani pomeriggio alle 18.30 a La Tana, nel Castello di Barletta, dove lo spettacolo è stato inserito nel Festival d'autunno creato da "La Tana" e sostenuto dal Teatro Pubblico Pugliese.
A calcare il palcoscenico nei panni di Olivia ci sarà l'attrice barese Elisabetta Mossa che dopo aver perfezionato i suoi studi e iniziato a lavorare nel mondo del teatro a Milano, torna nella sua Puglia con uno spettacolo dalle tinte e dai risvolti sociali molto forti, sostenuto da importanti realtà come Cooperativa Sociale Onlus Centro Hikikomori, A.T.I.R. Teatro Ringhiera, Book Republic, Epos Teatro.
Ispirato al fenomeno giapponese degli hikikomori, ossia coloro che hanno deciso di isolarsi e di ritirarsi dalla vita sociale, nello spettacolo Elisabetta Mossa, attraverso il personaggio di Olivia, mette a nudo la realtà contemporanea iperconnessa e al tempo stesso iperisolazionista, e il conseguente malessere esistenziale.
Un lavoro che, prendendo spunto dal disagio sociale e dal fenomeno degli hikikomori, cerca di indagare la condizione esistenziale e sociale di una tipica trentenne di oggi, per arrivare a capire di trovarsi davanti a una serie di comportamenti di massa viziati e devianti, che possono (e spesso accade) sfociare in vere e proprie patologie.
Gli hikikomori sono circa un milione nel Paese del Sol Levante, e numerosi casi si contano anche in Europa e in Italia (solo a Milano circa duemila le persone coinvolte).
Ma lo spettacolo non vuole essere un'indagine sulla sindrome giapponese ma un viaggio attraverso il presente e le relazioni che oggi sono sempre più spessomediate dalla presenza di strumenti tecnologici che rendono più difficile la distinzione tra vero, reale e virtuale.
Olivia decide di raccontare l’isolamento come un esperimento eversivo, ponderato e razionale. La clausura come protesta, quindi, come atto di liberazione che diviene narcisistica autodeterminazione e che cresce come onirica realizzazione del sé nel proprio annientamento: non esisto quindi sono. Ma tanto più non esisto come essere umano all'interno della società, tanto più divento qualcuno nel web.
Dall'indagine che ha preceduto la scrittura della pièce è nata anche un'interessante collaborazione con il Centro hikikomori di Milano con cui è stato avviato un progetto per le scuole sulla sensibilizzazione e prevenzione delle nuove dipendenze da internet: il gioco d'azzardo on line, il sexting, il cyberbullismo che sono solo alcuni dei fattori che portano all'auto-reclusione, soprattutto negli adolescenti.
Dal testo è stato tratto anche l'e-book "Rooms 2.0" che Bookrepublic, editore on line, ha inserito nel suo catalogo. Una contraddizione? No. Perché il web non è buono o cattivo, dipende dall'uso che se ne fa.
Già menzione speciale premio Giovani Realtà del Teatro; vincitore del bando Direction under 30 e di quello di sostegno alla produzione "La città infinita", dopo Martina Franca e Barletta, "Rooms 2.0" sarà a Lecce alle Officine Cantelmo martedì 18 novembre (ore 20.45) e infine a Bari al Teatro Forma giovedì 20 novembre (ore 20.45).
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