Siamo alle solite. Dopo averci provato con le procedure concorsuali, sul Centro Ricerche Bonomo e sulla questione dell’Istituto Tecnico Agrario, una certa opposizione politica targata PD soprattutto, riprova a sollevare polveroni che distolgono l’attenzione da vicende, quelle si vergognose, quali possono essere le "centinaia di stabilizzazioni" della Regione Puglia. L’obiettivo mal celato è quello di marcare una gestione dell’ente esemplare, premiata ed all’avanguardia che a livelli governativi e ministeriali viene promossa e fatta quale motivo di esempio e di studio sia per i risultati ottenuti, ultimo il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, sia per i modelli organizzativi e per le procedure, si pensi al Bilancio Armonizzato ed alle premialità di cui abbiamo beneficiato, sia per le iniziative assunte, “Provincia Amica” la più recente con borse lavoro, borse di studio ecc.
Nato dal nulla l’Ente ha fatto fronte ad una molteplicità di procedure finalizzate a costruire qualcosa fino ad allora inesistente. Anche in materia di personale i risultati sono stati eccellenti se si è riusciti a mettere in piedi, in un tempo relativamente breve, una macchina capace di lavorare e portare a casa risultati importanti. Ne sono testimoni alcuni stessi delatori di oggi e numerosi rappresentanti della opposizione politica in Consiglio Provinciale che ha plaudito il lavoro svolto e chi vi ha contribuito ai vari livelli (politico, dirigenziale e del personale provinciale).
Oggi, invece, si cerca di buttare fango, ciurlando nel manico, su chi svolge l’indirizzo politico e su chi all’interno dell’Ente fa il proprio dovere affrontando le necessità e gestendo le procedure.
L’idea di taluni personaggi è che presidenti, piuttosto che assessori o consiglieri, debbano entrare nel merito della gestione mentre la stessa è affidata a figure dirigenziali che, peraltro, hanno sempre dimostrato di farla in maniera impeccabile. Noi siamo lontani anni luce da questa visione.Per noi amministrare è impegno civile trasparente; per loro la politica è stare alla finestra per scendere in campo quando è utile sollevare polveroni che disorientano e prendono in giro la gente. Continueranno a fare magre figure come in passato.
Piuttosto, se avessero veramente a cuore certi argomenti ed avessero un minimo di rispetto per i giovani disoccupati, provassero a spiegare chi sono i precari regionali, quali procedure pubbliche e trasparenti siano state utilizzate in qesti anni per il reclutamento di una pletora di affiliati della sinistra a partire dalle “fabbriche di Nichi” mentre la Provincia, finchè le era consentito, faceva i concorsi.
Concludendo con la vicenda di Garanzia Giovani, il nostro impegno doveroso è stato quello di assicurare un servizio nelle forme concretamente espletabili poste in essere in maniera puntuale, diligente e trasparente dai dirigenti e dagli uffici provinciali. Lo strumento è stato quello del lavoro interinale con contratti a termine perchè impossibilitati a svolgere procedure concorsuali a seguito degli impedimenti voluti dai governi Monti, Bersani, Letta e Renzi che hanno inciso finanche sulle assunzione di appartenenti alle categorie protette.
Del resto, e da ultimo, tutto si può dire tranne che la Provincia, partendo da zero, non abbia creato tante opportunità per giovani disoccupati come per chi vuole fare impresa.
Francesco Ventola
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