Abbiamo adottato la via più piccola del mondo ma tutta la
città andrebbe adottata e noi non possiamo farlo.
Solidarietà agli amici di via Eritrea. Con una tassazione
così alta è vergognoso quello scempio ambientale.
Grazie al
protocollo siglato con altre lodevoli Associazioni cittadine abbiamo garantito
il nostro impegno per l’adozione del I° vicolo San Bartolomeo, ad Andria.
Lo abbiamo
fatto con sincero sentimento di collaborazione ma soprattutto per dare un
segnale forte e visibile ad un centro storico che sta portando
all’esasperazione i residenti a causa delle tante condizioni di degrado urbano
e civico che ogni giorno sono sotto gli occhi di tutti.
Quel tipo di
sviluppo è negativo per la città e basti vedere alla tipologia di esercizi
insediati per capire quale sia lo scopo principale dei tanti giovani e
giovanissimi che si recano in quei luoghi nelle ore serali e notturne mentre
durante il giorno è un deserto.
Il Centro
Storico parificato ad una delle tante periferie cittadine significa che chi
continua a dire che Andria si è “albanesizzata” ha ragione e forse sbaglia addirittura
perché l’Albania sta molto più avanti o come ha detto l’altro giorno lo
scrittore e giornalista, Antonio Del Giudice, il quale ha affermato: “…io non condivido tutto quello che vedo, forse la
città è anche più degradata rispetto al passato”. Sviluppo senza progresso
significa quindi regresso culturale e civico e questa è diventata Andria,
purtroppo.
Esattamente come il
Centro Storico e molto di più di quello che accade in quel luogo già molto
discusso è ciò che avviene nelle periferie cittadine e la nostra solidarietà
anche verso i residenti di via Eritrea è massima perché non si può ancora
tollerare che mentre si continua a pagare una barca di soldi per la raccolta
dei rifiuti, ci possano ancora essere scempi ambientali che i governanti non
vogliono vedere e quindi lasciano lì. Quel ponte in freddo metallo, dopo tante
rassicurazioni, è ancora lì e noi cittadini continuiamo a pagare per un’opera
che nessuno vuole più vedere, anche per la sua immensa bruttura.
Di periferie io sono un
esperto quindi non devo imparare nulla da alcuno e so cosa si provi a vivere in
quelle condizioni di emergenza quotidiana periferica.
In questi giorni abbiamo
pagato gli ennesimi balzelli allo Stato ed al Comune. Dei veri ricatti
tributari e fiscali che hanno anche quest’anno rovinato il Santo Natale alle
famiglie andriesi, come a tutte quelle italiane sottomesse ad un regime di
collusione tra governanti ormai tutti senza più bandiere e pudore.
La cinghia ormai è stata
tirata tutta e continuare a tirarla significa portare la gente alla stretta
finale che può diventare disperazione mortale.
Di tutto questo c’è
consapevolezza? C’è chi riflette su quanto sta accadendo o dobbiamo rassegnarci
a rimanere spettatori passivi di tutte le sciocchezze che dicono ogni giorno in
tv?
Gli amministratori
pubblici di tutti i livelli, quando decideranno di parlare con i cittadini? Lo
vogliono fare o hanno timori? Visto che sono dei nominati e che il nostro
appello al Non Voto ha raggiunto i massimi risultati storici e consensi, di
cosa hanno ancora da temere se non sono neanche più bravi a convincere gli
elettori ad andare a votare?
La verità è che non hanno
più argomenti convincenti perché il loro fallimento politico è stato totale e
devono cambiare strada tornando alle loro faccende e ai loro mestieri visto che
anche le ultime stradine ancora aperte si stanno per chiudere definitivamente
ma il 1° Vicolo San Bartolomeo deve restare aperto e vivere nella storia degli
andriesi quindi non può diventare anche quello un luogo di degrado pubblico.
I cittadini andriesi e
gli italiani sperano in un Natale sincero e senza bugie ma ai già numerosi
problemi si aggiungono anche le menzogne dei politici che continuano a
nasconderci la verità su dove sta andando questo Paese senza via d’uscita.
I loro benefici rimangono
intatti mentre i nostri malesseri aumentano, come aumentano le malattie, le
difficoltà di potersi curare, di poter vedere salvaguardata la propria dignità
e di essere considerati dei veri cittadini di questa Nazione cioè quella che,
fino a poco tempo fa, era la più bella Nazione del Mondo.
Quel sorriso che da
sempre ha caratterizzato e distinto il volto degli italiani è scomparso e si è
trasformato in una smorfia di dolore, di angoscia, di rassegnazione e di
delusione.
“Non bisogna allontanarsi dalle prime file della Repubblica perchè se
l’uomo si realizza nello Stato allora deve combattere per il Diritto Umano”:
che fine ha fatto questo principio? Chi lo rispetta più? E’ colpa nostra che
abbiamo scelto una classe politica sbagliata ed inappropriata? Ma allora se
così fosse dobbiamo forse rassegnarci a questi personaggi che si sentono sempre
vincitori e quando salgono sui palchi ad orare, dobbiamo sentirci fortunati ad
ascoltarli?
Noi speriamo vivamente di NO!
Il Presidente
Libera Associazione Civica Andriese
Santovito Vincenzo
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