Duro il commento dei parlamentari pugliesi 5 Stelle sulle vicende che hanno travolto il Comune di Trani, i quali bollano come “un altro scempio del pudore dell’etica politica” l’arresto del Sindaco Luigi Nicola Riserbato, vincente alle scorse amministrative con la lista “La Puglia Prima di Tutto”, partito di centrodestra vicino a Forza Italia e che ha come referente politico il deputato, ex ministro ed ex Governatore della Regione Raffaele Fitto, che lo ha fondato nel febbraio 2005.
“Ma d’altronde cosa può nascere da un fondatore condannato nel 2013, in primo grado, a quattro anni di carcere per peculato, corruzione ed abuso d’ufficio. Ci chiediamo come sia possibile che, con una storia del genere alle spalle, Fitto sia risultato il più suffragato in Puglia alle ultime elezioni europee – dichiarano i deputati Giuseppe Brescia, Emanuele Scagliusi, Giuseppe L’Abbate, Diego De Lorenzis, Giuseppe D’Ambrosio, Francesco Cariello, i senatori Barbara Lezzi, Maurizio Buccarella, Daniela Donno, Lello Ciampolillo e l’europarlamentare Rosa D’Amato (M5S) – L’unica certezza, purtroppo, è che finché i cittadini italiani lasceranno che i partiti detengano il potere a qualsiasi livello amministrativo, non vi sarà scampo: saremo tutti condannati a subire la corruzione ed il malaffare”.
Ma il Sindaco di Trani non è stato l’unico destinatario dell’azione del gip Francesco Messina, che su richiesta del pubblico ministero Michele Ruggiero, nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Trani su questioni relative ad appalti pubblici ed altri provvedimenti della civica amministrazione, ha disposto i domiciliari anche per Edoardo Savoiardo, funzionario comunale. Sono finiti in carcere, invece, l’ex vicesindaco Giuseppe Di Marzio (FI), il consigliere comunale Nicola Damascelli (Mov. Schittulli), l’ex consigliere Maurizio Musci (FI) e l’ex amministrazione unico dell’Amiu, Antonello Ruggiero.
“I destinatari della misura sono tutti politici, dirigenti ed amministratori locali del Comune di Trani ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata a commettere più delitti contro la pubblica amministrazione, concussione, corruzione, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e quant’altro. L’opposizione, che peraltro detiene la presidenza del consiglio di Trani, dov’era sinora? Così il Partito Democratico dimostra solo di non saper svolgere il proprio ruolo di controllo e vigilanza nel consiglio comunale tranese, decretando il fallimento del centrosinistra in città – continuano i parlamentari 5 Stelle – È stato ridenominato il ‘Sistema Trani’: l’ulteriore riprova che, da nord a sud, quando a governare sono i partiti, regna il malaffare e la cattiva gestione della cosa pubblica a danno di tutti i cittadini onesti. Dopo Mose, Tav, Expo e Mafia Capitale, ecco un altro sistema che condanna la nostra terra all’arretratezza, al mancato sviluppo ed a logiche che impediscono di fare strada a chi rispetta le regole. Un sistema che ci sforziamo di combattere con l’onestà e su cui chiediamo pene più severe che questo Governo ci ha finora cassato in Parlamento. Come a Roma, anche in Puglia, siamo a disposizione di tutti coloro che voglianodenunciare il malaffare politico che sono costretti a sopportare quotidianamente. Il M5S, accanto ai cittadini, cambierà questo Paese”.
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