Impossibile definire "Io e Miryam"
racchiudendolo nell’etichetta di genere: che sia recital, musical da camera, o
monologo, ogni definizione rischia di tralasciare qualcosa. È invece nella sua
anima fortemente performativa, che questo spettacolo va inquadrato col suo
amalgama indissolubile di recitazione, danza e musica suonata dal vivo al
pianoforte e contrabbasso, unita a una drammaturgia nuova di un testo scritto
da Giovanni Gentile che, in questo lavoro, firma anche la regia. La
rappresentazione, che ha riscosso successo internazionale (per esempio in
Australia), è alla sua prima ad Andria grazie all'Associazione culturale Puer
Apuliae, oltre che al patrocinio del Comune di Andria: andrà in
scena all'Officina san Domenico giovedì 29 gennaio alle ore 21,30.
Helene è una ballerina berlinese di club degli
anni ’40. E Miryam? Lo spettacolo scandaglia proprio questo binomio, affronta
in un contesto surrealista, onirico e, al contempo, fortemente epico i drammi,
le incongruenze che caratterizzano uno dei mali più diffusi del secolo scorso,
ma fondamentalmente sempre appartenenti al genere umano: la differenza tra un
“Io” solo presunto e “l’altro da me”, Miryam appunto. Ed è proprio questa
dualità di facciata a risolversi, in una storia forte come questa, in un
amalgama tanto nei contenuti quanto nella forma espressiva in cui la
recitazione scivola nella danza e nel canto.
Nonostante l’argomento trattato, lo spettacolo è
vivace, brioso, ironico, adatto ad un pubblico di tutte le età. Unisce una
recitazione veloce e scattante ad una parte musicale suonata dal vivo da un duo
di musicisti di caratura internazionale (il maestro Vito Liturri al
pianoforte e Marco Boccia al contrabbasso) e danzata con attenzione attoriale
e interpretata in maniera altamente performativa da Antonella Carone.
Il lavoro ha fin qui riscosso grande successo di
pubblico e critica per l’originalità del testo, l’espressività coreografica, il
lessico musicale, la bravura dei performers.
Contributo 5€
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