Bilancio di previsione 2015
La Giunta ha
approvato lo schema di bilancio di previsione del 2015 con
la relazione previsionale e programmatica 2015-2017 da proporre al
Consiglio Comunale affinché l’Amministrazione abbia, nonostante la proroga
concessa dal legislatore al 31 marzo 2015, al più presto lo strumento
fondamentale di programmazione e gestione. Contestualmente
è stata deliberata la determinazione delle tariffe e dei diritti fissi dei
servizi pubblici erogati dal Comune di Barletta.
L’insieme dei
provvedimenti conferma
una manovra di bilancio basata sulla riduzione effettiva della spesa corrente,
sull’abbassamento della pressione fiscale e sul maggior sostegno alle famiglie
più deboli.
La spesa si riduce di 3,5 milioni di
euro rispetto all’assestato 2014, anche per mantenere, nonostante l’ulteriore
taglio alle risorse disponibili,
l’impegno di non aumentare la tassazione locale. Questa, anzi, si riduce
sia per la TASI sia per la TARI: l’aliquota TASI diminuisce dal 3,30 per mille
al 2,70 per mille, garantendo una detrazione di 40 euro per i figli a carico,
mentre si fissa al 50% la riduzione dell’aliquota della TASI per gli immobili
nella nuova zona 167 in considerazione delle problematiche relative alle opere
di urbanizzazione. Maggiori stanziamenti anche per consentire alle categorie
meno abbienti e con maggiori carichi familiari, soprattutto se in presenza di
disabilità, riduzioni alla TARI in base alle fasce di reddito ISEE fino agli 8
mila euro.
Lo schema di bilancio, che era stato preventivamente presentato alle
associazioni di categoria e sindacali in un incontro svoltosi il 29 dicembre
alla presenza del vice sindaco e del dirigente al bilancio per aprire la strada
alla partecipazione della gestione del bilancio, raccoglie l’esigenza di una
maggiore attenzione a favore delle famiglie che maggiormente stanno risentendo
le conseguenze della crisi economica in atto. L’Amministrazione conferma la
volontà di ricercare ogni possibilità di alleviare ulteriormente il peso di
scelte di tassazione imposte dall’alto che rischiano di trasformare i sindaci
in meri esattori.
Nell’ottica della programmazione
futura è stata ribadita l’esigenza di un particolare impegno in tema di
politiche abitative e di politiche di investimento pubblico che favoriscano il
rilancio dell’economia e la ripresa dell’occupazione puntando prioritariamente
all’utilizzo delle risorse europee e alla valorizzazione del patrimonio
pubblico.
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