Partiamo dall’unica notizia positiva: finalmente il portone
del Museo di Trinitapoli è tornato a riaprirsi. Ma la montagna, come si suol
dire, ha partorito il topolino. Appena aperto è già stato chiuso. Un cittadino
"qualunque" già nel pomeriggio, affacciandosi in via Marconi, ha
potuto rivedere il portone sprangato. La visita
istituzionale “di cortesia” del ministro Dario Franceschini ha
solennizzato un momento per cui abbiamo lavorato per tanto tempo perché fosse
decisamente migliore e all’altezza della
nostra città. Più di dieci anni di snervanti attese, milioni di euro di investimento
per arrivare all’inaugurazione della Mostra “Un Santuario per la Dea”
notevolmente al di sotto delle potenzialità che il nostro patrimonio
archeologico e culturale è capace di offrire al mondo. Il Parco Archeologico ancora chiuso, il
secondo piano già oggetto di nuove promesse da parte della dott. ssa Tunzi e dell’Amministrazione
Comunale, sempre più a proprio agio nei panni dei cerimonieri. I veri tesori
lontani dalla nostra città che continua ad essere umiliata e bistrattata da
poteri più o meno occulti che giocano offendendo la nostra autonomia
gestionale. Così come offese risultano essere le anime culturali e
professionali locali ritenute “incompetenti” per il lavoro di valorizzare e
rendere fruibili ricchezze che con passione da decenni sono riusciti a portare
alla luce e custodire. Sono lontani i tempi del Soprintendente Andreassi che
con vero spirito di collaborazione riconosceva meriti e capacità affidando
all’Amministrazione Comunale e alla sezione locale dell’ Archeoclub la gestione
del Museo Cittadino che, da allora, non ha più conosciuto momenti fulgidi a
nostra memoria.
Chiusa la fase delle solenni e pompose celebrazioni,
riposto il nastro, è arrivato il momento di far luce sulle tante ombre che si
addensano sul nostro Museo. Quello che dovevamo dire in tempi non sospetti lo
abbiamo detto, è scritto su verbali e atti pubblici. I nomi dei predestinati
erano stati azzeccati e la mostra è stata benedetta dopo che il ricatto è
andato a buon fine. Abbiamo dato credito alla buonafede degli Amministratori
quando ci incantavano con ben due bandi pubblici che noi, più volte, abbiamo
rimarcato essere “inguardabili”, perché nessuno poteva offrirsi di gestire una
struttura con condizioni inverosimili. Oggi siamo esterefatti: appena dopo il
secondo bando andato deserto arriva la proposta a giugno, da parte
dell’associazione Tautor con sede a Manfredonia, nata a maggio, di gestire
Museo e Parco di Trinitapoli. Proposta accettata dall’Amministrazione di Feo
che, di colpo, dimentica il percorso precedente. Su questi aspetti stiamo
ponendo le nostri attenzioni perché noi non vogliamo essere spettatori di eventi
che offuscano la nostra grande tradizione culturale che per anni è stata la
vera scommessa delle nostre Amministrazioni che hanno sempre lavorato con
competenza e a testa alta a difesa della nostra Città. Ora lasciata nelle mani
di figuranti e giullari.
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