A
MOLA DI BARI DISAVVENTURA PER UN LAVORATORE ANDRIESE.
CON
UNA MANO SANGUINANTE HA RISCHIATO GROSSO FINO A QUANDO E’ ARRIVATO ALL’OSPEDALE
DI MONOPOLI.
QUESTA
E’ LA SANITA’ DA CAMBIARE. CHI LA CAMBIERA’?
E’
accaduto ad un bracciante andriese a Mola di Bari; mentre tagliava verdura per
uso familiare in un appezzamento di terreno, si procurava un profondo taglio
alla mano sinistra. La lunga corsa in Ospedale, accorsosi che la ferita
necessitava di punti di sutura a causa del sanguinamento abbondante.
Recatosi
alle ore 7 di mattina al nosocomio di Mola di Bari trova tutto chiuso e quando
qualcuno gli risponde, aprendo la porta, gli riferisce che il Pronto Soccorso è
chiuso e che gli orari di operatività sono dalle ore 8,00 alle ore 20,00. “Con
estremo stupore non ho perso tempo e con la mano sanguinante mi sono recato,
guidando con forte rischio di incidente, presso il Pronto Soccorso di Monopoli,
percorrendo molti chilometri di strada” – ha riferito il sig. Nicola Giuseppe
Losito di Andria aggiungendo: “A Monopoli mi praticavano alcuni punti di sutura
e refertavano quanto accaduto. Questa disavventura credo sia giusto raccontarla
perché rappresenta quella parte di Sanità Pubblica ormai completamente alla
deriva, smentendo proclami e annunci che si scontrano irrimediabilmente con la
realtà vissuta ogni giorno da noi cittadini. La Sanità allo sfascio in un Paese
ormai irrecuperabile ed in una Puglia che, al di la di quello che leggiamo su
alcuni media, si trova in una condizione di declino assoluto. Quanto accaduto a
me accade ogni giorno a molti cittadini che non hanno possibilità di reagire e
che neanche hanno la possibilità o la voglia di raccontare attraverso i mezzi
di Informazione, come io sto facendo, sperando di trovare condivisione. Molti
cittadini subiscono ancor peggiori sorti quando si trovano a combattere con
questo sistema matrigno e fanno bene coloro che non ci credono più; che non
credono più alla politica, ai suoi personaggi, ai suoi rappresentanti e a tutto
quel sistema di collusioni che gira attorno ad essa. La politica, in questo
caso, ha le sue colpevoli colpe e non può né tirarsi indietro di fronte alla
realtà nè tantomeno lavarsene le mani quando gioca allo scaricabarile quindi
colpevolizzandosi a vicenda, a seconda che al governo ci sia la destra o la
sinistra. A me la politica non importa quindi non amo i colori né le bandiere –
afferma Losito – ma se i sondaggi di oggi parlano di un contesto in cui i
Partiti tradizionali sono in forte crisi, con divisioni, lacerazioni e prese di
distanza, allora significa che la gente è stanca ed anche io sono stanco. Se
quanto accaduto a me ed alla mia mano fosse accaduto ad un soggetto colpito da
infarto o da ictus cosa sarebbe accaduto? Quale sarebbe stata la reazione di
fronte a quella porta chiusa del Pronto Soccorso? Chi lo avrebbe potuto
condannare qualora avesse avuto reazioni estreme? Questa è l’Italia che non va
e che va cambiata e va demolito il sistema delle complicità e del malaffare
collettivo. Chi non sa dirigere e non sa governare deve allontanarsi dalla cosa
pubblica e tornare a sedersi sulle comodissime poltrone dei suoi uffici privati
senza causare ulteriori danni. L’Italia ormai è all’ultimo stadio ma all’ultimo
stadio noi non ci possiamo e non ci vogliamo stare – ha concluso l’andriese
malcapitato.”
Nicola
Giuseppe Losito
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