Gruppi sportivi provenienti da molte regioni d’Italia e dall’Europa
hanno preso parte all’evento organizzato dal Centro di Salute Mentale di Troia.
Sono scese in campo squadre di ospiti ed educatori di Andria, Trani e Gravina della Coop
Sociale “Questa Città”.
Maglietta,
calzettoni e…palla al centro. Gli ospiti di numerose strutture per la
riabilitazione psichiatrica sono scesi in campo per dare…un calcio al pregiudizio
ed alla diffidenza verso lo stigma, elementi questi ancora molto diffusi e radicati nei confronti della malattia mentale e
delle persone affette.
L’iniziativa del Centro Salute Mentale di Troia, organizzata in
collaborazione con altri soggetti istituzionali, del mondo del terzo settore e
della cooperazione sociale, ha avuto come titolo “Sportiva…Mente – L’utopia
possibile”.
Un programma ricco e variegato, composto di manifestazioni culturali,
didattiche e sportive, svoltesi a cavallo delle città di Lucera e Troia. Il
filo conduttore è stato quello della sensibilizzazione e della lotta allo
stigma, per combattere la discriminazione sul disagio mentale, attraverso la
promozione di processi di integrazione sociale e di contaminazione.
Sono stati soprattutto gli adolescenti, grazie alla partecipazione del
mondo scolastico, a sperimentare la cultura dell’accoglienza,
dell’accettazione, del rispetto di qualunque forma di diversità, da riscoprire
come risorsa da valorizzare piuttosto che ostacolo da affrontare. Anche la
musica e lo sport sono stati tra gli elementi che hanno contraddistinto le
iniziative svoltesi nell’arco della lunga programmazione.
Infatti, in questo contesto di solidarietà si è svolto, dal 7 al 9 Maggio presso lo Stadio Comunale di Lucera, un torneo
internazionale di calcetto, a cui hanno partecipato, tra gli altri gli
ospiti delle strutture di Andria, Trani
e Gravina in Puglia della Coop Sociale “Questa Città”. In questa competizione
hanno preso parte anche gruppi sportivi provenienti da diverse regioni d’
Italia, oltre a gruppi provenienti dall’Europa. La particolarità dell’evento è
data dal fatto che le compagini sportive erano costituite da operatori e
fruitori dei servizi di tutela della salute mentale e da migranti.
Inutile
dire che l’agonismo sportivo è stato pregante per stimolare la passione verso
la competizione calcistica. Per
cementare la partecipazione, a conclusione del torneo, al termine dell’ultima
giornata, si è svolta una grande festa di chiusura con relative premiazioni.
Sono state premiate tutte le squadre partecipanti,
nessuna esclusa, in perfetta sintonia con il tema della manifestazione, la
solidarietà e l’integrazione.
Ufficio Stampa
Coop. “Questa Città”
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