Lo I.A.T. è l'Ufficio Comunale di Informazioni e Accoglienza Turistica. In Andria, ha sede in Piazza Vittorio Emanuele 2°, nr. 15, piazza più popolarmente nota come piazza Catuma. Occupa una graziosa palazzina liberty, un tempo sede di Ufficio postale prima, dell'Associazione nazionale ex combattenti della 1^ guerra mondiale poi.
Se lo I.A.T. funzionasse a dovere, tutta la città ne beneficerebbe. Compito precipuo dello I.A.T. è di soddisfare i bisogni di tutto il movimento turistico, interno ed esterno. Interno inteso nei confronti degli Andriesi residenti in città. Esterno nei confronti di tutti i forestieri, italiani e stranieri, che visitano Andria. Allo I.A.T. è demandato il compito di dare tutte le informazioni utili intorno ai nostri innumerevoli beni culturali, sia civili che religiosi, sacri e profani. Altresì allo I.A.T. è demandato il compito di raccogliere e dare informazioni di tutte le manifestazioni culturali messe in opera mensilmente in Andria e nelle città limitrofe. Così pure dare informazioni e indirizzare il turista ai ristoranti, agli alberghi, ai Bed & Breakfast, ai teatri, alle multisale, agli spettacoli di piazza, gratuiti e/o a pagamento. Non parliamo poi di Castel del Monte, méta ormai del turismo mondiale. Spetterebbe allo I.A.T. di Andria, in primis, mettere a disposizione orari di apertura invernale ed estiva, prezzi dei biglietti, agevolazioni previste per le categorie speciali (minori, pensionati, studenti, ecc.), collegamenti Andria – Castel del Monte.
Senza dubbio è un lavoro complesso e immane. Lo confesso, ancora oggi è parziale, soddisfacente solo a metà. Non esiste neanche un congruo numero di impiegati. Perciò lo I.A.T. di Andria è aperto solo di mattina e solo per cinque giorni settimanali (dal lunedì al venerdì), di pomeriggio apre solo il martedì e il giovedì. Il sabato e la domenica l'Ufficio comunale di Informazione e Accoglienza Turistica resta completamente chiuso. Così pure nei giorni delle principali festività religiose e civili dell'anno.
Eppure sono proprio questi i giorni tradizionalmente più aperti a ogni forma di flusso turistico, locale, nazionale e internazionale. Accade così che chi arriva in Andria resta completamente lasciato solo. Senza informazioni, senza indicazioni utili, senza materiale illustrativo, senza guide.
Un personale molto ridotto di numero, ma neanche preparato ad affrontare le sfide che il turismo d'oggi impone. Sappiamo tutti che occorrono persone che conoscano perfettamente le lingue estere “tradizionali” (cioè l'inglese, il tedesco, il francese e lo spagnolo), ma anche persone in grado di dialogare in russo, in giapponese, in cinese, che rappresentano la nuova frontiera del movimento turistico mondiale.
Quale accoglienza può dare Andria ai vecchi e soprattutto ai nuovi turisti? La città non è pronta a riceverli. Da noi il turismo langue. Si muove a fatica. Stenta a decollare. Forse perché siamo nel Sud? Ma la causa non è questa. Basta l'esempio della vicina Matera che ha saputo coniugare e adeguarsi a tempo dovuto.
Castel del Monte, orgoglio mondiale della nostra città, pare ancora oggi così lontano, più solitario che mai, un monumento quasi estraneo e distaccato. Ma così non è o meglio così non dovrebbe essere.
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