Dal documento che sintetizza i risultati dell’indagine “Il ruolo del sociale nello sviluppo rurale”, viene fuori uno scenario molto ottimistico: l’Alta Murgia, a parere degli esperti, sarebbe davvero un terreno fertile per l’attivazione di progetti sperimentali di occupazione dei soggetti a rischio di disagio in attività legate al ciclo produttivo (processi di lavorazione o legati al servizio). Questo, anche grazie alla forte diversificazione nelle coltivazioni e alla presenza diffusa di fattorie didattiche, che permette di ipotizzare un’offerta a 360° permetterà un’offerta complessiva a 360°.
L’agricoltura sociale del territorio legato al GAL Murgia Più potrebbe essere dunque il fiore all’occhiello di un’area geneticamente dedita al sociale. L’idea potrebbe essere quella di creare un Polo di eccellenza per l’agricoltura sociale coinvolgendo agricoltori e cooperative sociali in uno scambio reciproco di know how finalizzato all’accrescimento dell’etica e dei servizi alla popolazione.
L’appartenenza al Polo, finanziabile attraverso le risorse del PSR, e al marchio d’area che potrebbe derivarne, garantirebbe agli utenti elevati standard di prodotto, di servizio e di processo delle lavorazioni.
La ricerca è stata realizzata da Programma Sviluppo nell’ambito del “Servizio di realizzazione di studi e organizzazione di eventi su argomenti afferenti le tematiche dell’Asse III del PSR Puglia 2007/2013 – Lotto N. 1 (CIG 5825519A59)”, promosso e finanziato dal GAL Murgia Più nell’ambito della Misura 331 azione 2 “informazione”.
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